Corriere della Sera - La Lettura

Cento persone in un pezzo di seta: sculture da indossare di un outsider

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Domanda, perfezione, morte (e il cappello). Sono i temi ricorrenti delle installazi­oni, sculture e video del performer americano James Lee Byars (Detroit, 1932 - Il Cairo, 1997). Originario del Midwest, cresciuto in un clima di scontri razziali e di povertà per la Grande Depression­e, Byars è considerat­o un outsider dell’arte del dopoguerra, animato da poesia, teatralità, misticismo. Spirito nomade, viaggia in autobus per l’America, poi la fascinazio­ne per l’Oriente, il Giappone e lo shintoismo lo portano a Kyoto, e nel 1969 in Europa, in particolar­e in Belgio e nella stessa Anversa dove rimarrà fino al 1994. James Lee Byars. The Perfect Kiss (fino al 20 gennaio, ensembles.mhka.be) è dedicata alle opere di quel periodo come Two in a hat, Five in a dress o A pink silk airplane for 100 (1969, sopra). «Non so esattament­e perché dovrei realizzare cose che uomini e donne possono indossare allo stesso tempo — diceva Byars — ma penso che sia molto interessan­te, socialment­e». In mostra anche una selezione di lettere inedite scritte da Byars ai suoi amici in Belgio. (silvia perfetti)

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