Corriere della Sera - La Lettura
Il libro
Resilient, in uscita il 10 gennaio (Contrasto, pp. 192, € 29, edizione bilingue in inglese e italiano), è il primo libro di Marco Gualazzini (Parma, 1976), fotografo che collabora con le più importanti riviste nazionali e internazionali, il cui lavoro è rappresentato dall’Agenzia Contrasto. Il libro propone i reportage realizzati da Gualazzini in Africa dal 2009 al 2018. Ottantacinque immagini che testimoniano la «resilienza» del Continente, tra guerre, carestie e sfruttamento delle risorse. Le fotografie sono accompagnate da didascalie che spiegano il contesto in cui sono state scattate. Il libro contiene testi di Giampaolo Cagnin, Domenico Quirico e Gianluigi Colin La mostra Resilient sarà presentato per la prima volta a Forma Meravigli, Milano, il 31 gennaio alle 19.30, in occasione della inaugurazione della mostra omonima, a cura di Alessandra Mauro, che resterà aperta fino al 31 marzo (via Meravigli 5, email: info@formafoto.it) Le immagini In queste pagine anticipiamo alcune delle immagini in mostra e contenute nel volume (©Marco Gualazzini/ Contrasto). Foto grande: la coda per la distribuzione mensile del cibo a Dadaab, Kenya, il più grande campo profughi del mondo (2016). Nella fila di foto al centro, da sinistra: l’antica scuola Madrasa Madarasatu Kafaliatu Ibrahim, a Kano, in Nigeria, dove centinaia di bambini imparano il Corano (2013); il bagno degli orfani nel lago Kivu, a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo (2017); un uomo trasporta sulle spalle uno squalo martello nelle vie di Mogadiscio, in Somalia, territorio in cui le acque sono state sfruttate dalla pesca illegale, che ha distrutto un intero comparto economico (2015); alcune bambine della scuola primaria a Bosaso, in Somalia (2015). Nella fila di foto in basso, da sinistra: a Baidoa, Somalia, la scorta di Abdirashid Abdullahi Mohamed, governatore della regione di Bai (2015); un bambino a Bol, Ciad, dove gli orfani, spesso rifugiati nigeriani, diventano mendicanti e vivono in un clima di guerra costante (2018); una madre e il suo bambino, divenuti profughi a causa della siccità, ritratti nel loro rifugio a Mogadiscio, in Somalia (2017); a Diabaly, Mali, resti bruciati di veicoli dopo l’occupazione militare dei jihadisti (2013)