Corriere della Sera - La Lettura

La mano della regina per mille euro

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Una mano, fedele calco di quella di una regina, Maria Adelaide d’Asburgo Lorena. Una mano in marmo, languidame­nte appoggiata su un cuscino di velluto, che trasmette il respiro romantico degli anni vissuti dalla regina di Sardegna nata a Milano nel 1822 e morta nel 1855 a Torino dopo aver dato alla luce un figlio che non le sopravvive­rà a lungo. La mano regale (a fianco) andrà all’asta da Sotheby’s per Royal & Noble il 17 gennaio a Londra: base di partenza tra i 690 e i 1.035 euro. Una regina dai tratti delicati, dal viso ovale dai lineamenti raffinati che il cugino Vittorio Emanuele aveva portato all’altare nella Cappella reale di Stupinigi nell’aprile del 1842. Figlia del vicerè Ranieri e di Elisabetta di Savoia Carignano, Maria Adelaide assicurerà a Vittorio Emanuele II, il «padre della patria», molti figli. Ma le passioni del re lo allontaner­anno dall’«austriaca», proprio per questo poco amata da alcuni a corte. Una su tutte, quella per la contadina Rosa Vercellana che il sovrano conobbe quando aveva 14 anni e che sposerà in modo morganatic­o. A proposito di matrimoni, quando Maria Adelaide morirà, pochi giorni dopo aver dato alla luce il suo ultimogeni­to, per Vittorio Emanuele inizierà la ricerca di una nuova regina. Ricerca che lo porterà fino alla corte della regina Vittoria sperando in un fidanzamen­to con Mary, cugina della regina. Speranze vane visto che Mary risponderà all’offerta di nozze dicendo che mai sarebbe riuscita a rispettare un uomo così «grossolano» che non conosce le cortesie dei gentiluomi­ni. Sarà la figlia primogenit­a di Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide, Clotilde, a tessere la tela di alleanze del re, sposando l’attempato Gerolamo Napoleone, soprannomi­nato «Plon Plon».

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