Corriere della Sera - La Lettura
Il Settecento ritrovato di un artista borghese
La formazione accademica, l’insegnamento presso la Scuola per le arti decorative di Bologna, la partecipazione alle esposizioni nazionali dell’Italia unita e un grande successo di mercato e di pubblico. Sono questi gli ingredienti dell’arte di Giovanni Paolo Bedini (1844-1924), campione emiliano di quella pittura effervescente e smaltata che fece la gioia della media borghesia italiana di fine Ottocento-inizi Novecento, infastidendo la critica novecentesca (sotto: Colloquio galante, 1920 circa). Sorridenti figurine femminili fasciate di seta color pastello, interni rococò e quelle ambientazioni settecentesche che negli stessi anni facevano la fortuna, a Parigi come in Italia, di Giovanni Boldini, non sono del resto che lo specchio di un’epoca, e di una classe sociale in ascesa che cerca di apprendere, anche tramite l’arte, un nuovo stile di vita, gioioso e mondano. Circa 60 le opere nella mostra Giovanni Paolo Bedini. Il fascino della spensieratezza 1844-1924 (Bologna, Palazzo d’Accursio, fino al 3 febbraio) curata da Giuseppe Mancini. (anna villari)