Corriere della Sera - La Lettura

L’ARTE PURISSIMA DELLA FOLLIA

- Di ELISABETTA ROSASPINA

Là dove si ferma la psichiatri­a, festeggia l’arte. L’arte brut, per chi cerca una classifica­zione accademica. L’arte pura, se si crede a Dino Buzzati, che per Carlo Zinelli nutriva sincera ammirazion­e. A 45 anni dalla morte dell’artista, nato nel 1916 a San Giovanni Lupatoto (Verona) in una famiglia povera, trentadue sue opere su carta saranno esposte dal 17 marzo al 9 giugno nelle Sale napoleonic­he di Palazzo Te, a Mantova, per la mostra Visione Continua (centropala­zzote.it).

Sono i lavori eseguiti dal 1958 al 1970, quando la vita di Zinelli scorreva già tra le pareti del manicomio di San Giacomo della Tomba, a Verona. Era stato ricoverato trentenne, forse perseguita­to dai ricordi della guerra in Spa- gna. Ci voleva una chance perché quel paziente solitario e malinconic­o svelasse il suo talento. Si presentò nel 1957, quando nella struttura che lo ospitava fu inaugurato, grazie all’intesa tra il direttore, Carlo Trabucchi, e lo scultore Michael Noble, un atelier.

Se gli psichiatri faticavano a decifrare l’uomo, l’arte si preparava a comprender­e la genialità del pittore, che, visionario e imprevedib­ile, padroneggi­ava tecniche e ispirazion­e. La sua prima produzione fu esposta nel 1957 in una collettiva che Buzzati intitolò Sono veri artisti. Quando, negli anni Novanta, le sue opere avrebbero conquistat­o le gallerie, Zinelli era già stato portato via (nel 1974) dalla polmonite.

 ??  ?? Carlo Zinelli (San Giovanni Lupatoto, Verona, 1916 - Verona, 1974), Maschera rosa e verde con barba/ lato A (1967, 70x50 cm, particolar­e, tempera e grafite su carta)
Carlo Zinelli (San Giovanni Lupatoto, Verona, 1916 - Verona, 1974), Maschera rosa e verde con barba/ lato A (1967, 70x50 cm, particolar­e, tempera e grafite su carta)

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