Corriere della Sera - La Lettura

Le tele incollate al muro di un simbolista appassiona­to

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Pierre Puvis de Chavannes (Lione, 1824-Parigi, 1898) è un ingegnere mancato. Il padre, Marie Julien César, lo vorrebbe in carriera nel suo stesso ambito ma lui si dimostra testardo, lascia gli studi e segue una passione: dipingere. Per la storia dell’arte è una fortuna. Allievo di Couture e Delacroix, ottiene l’ammirazion­e di Cézanne, Gauguin, van Gogh, Seurat, Matisse. Certo, non subito: al «Salon» di Parigi le sue opere vengono rifiutate otto volte. Con uno stile fatto di sottrazion­i, allegorie, linee ritmate e colori sbiancati per tratteggia­re temi sociali, suscita polemiche ma ispira (anche) i simbolisti di tutta Europa. Puvis de Chavannes sarà, dal 15 marzo al 9 giugno, protagonis­ta di una retrospett­iva-omaggio al Man di Nuoro (museoman.it): da collezioni pubbliche e private Allori senza fronde (questo il titolo della mostra) riunisce tele, disegni e bozzetti dei suoi lavori più amati (sopra: Sous-bois, 1890 circa, particolar­e), quelli eseguiti incollando la tela sul muro. (anna gandolfi)

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