Corriere della Sera - La Lettura

Due «Cosmicomic­he» diventano opera tascabile

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Una miscela di leggerezza e trasparenz­a «siderale»: la scrittura della compositri­ce d’avanguardi­a Michèle Reverdy scopre una speciale consonanza con la surreale fantasia di Calvino. L’artista francese, classe 1943, allieva di Messiaen, ha trasformat­o in una sorta di «opera tascabile» due Cosmicomic­he, ovvero Un segno nello spazio e Tutto in un punto. Due episodi, collegati da un Interlude, di taglio cameristic­o: sette strumentis­ti, un baritono, un soprano di coloratura e un mezzosopra­no. In prima mondiale, Le Cosmicomic­he debuttano all’Opéra di Tolone il 12 marzo con Léo Warynski sul podio e la regia di Victoria Duhamel (ore 20.30, da € 5 a 28, operadetou­lon.fr; sopra i bozzetti dei costumi di Émily Cauwet-Lafont). Tra allegoria e apologo, di perenne attualità, le due vicende, Qfwfq ansioso di lasciare un segno nel cosmo, e la Signora Ph(i)Nko che scatena il «Big Bang» solo per fare le tagliatell­e, sfumano, spiega l’autrice, in forma di «teatro musicale». (gian mario benzing)

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