Corriere della Sera - La Lettura
Foxg1, il gene che decide il futuro delle cellule del cervello
Nel nostro cervello ci sono circa 85 miliardi di neuroni, le cellule che trasmettono i segnali nervosi, e altrettante cellule, chiamate gliali, che garantiscono il corretto funzionamento delle prime. Un tempo la glia era ritenuta un semplice tessuto di sostegno, ma con gli anni si è scoperto che il suo ruolo è più articolato e complesso. È quindi fondamentale che ci sia un giusto equilibrio fra le diverse popolazioni cellulari nell’encefalo. Sia neuroni sia glia originano da cellule staminali che intorno al quarto mese di gestazione «decidono» se diventare neuroni o cellule gliali. A indirizzare verso una o l’altra differenziazione è, in particolare, un gene, chiamato Foxg1. A scoprirlo sono stati ricercatori del Laboratorio di Sviluppo corticale della Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi avanzati) di Trieste, in collaborazione con l’Università di Cambridge e l’Irccs Burlo Garofolo di Trieste. È un risultato importante perché Foxg1 è coinvolto in diverse patologie, come per esempio le sindromi di Rett e di West, il che fa ipotizzare che alcune delle anomalie tipiche di tali sindromi possano trarre origine da un’alterazione della sequenza temporale con cui sono generate le cellule gliali, in particolare gli astrociti, un tipo di cellule gliali che sta suscitando molto interesse (si veda anche «la Lettura» del 3 marzo). Ciò apre prospettive interessanti per possibili, future, terapie geniche per queste condizioni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Cerebral Cortex», finanziato da Telethon e reso possibile da finanziamenti intramurari dedicati. L’annuncio, il caso vuole, cade proprio appena prima della Settimana del Cervello, iniziativa mondiale in programma dall’11 al 17 marzo.