Corriere della Sera - La Lettura

Otto nomination, zero Oscar: O’Toole

Il premio mancato a Glenn Close ha rilanciato l’attenzione sui grandi sconfitti dell’Academy: attori, registi, sceneggiat­ori

- di CECILIA BRESSANELL­I

«Sempre la damigella e mai la sposa, un corno! Ora ho il mio Oscar, che resterà con me finché morte non ci separi». Così nel 2003 Peter O’Toole (nella foto in alto) accoglieva l’agognata statuetta. Dopo 7 nomination (l’ottava sarebbe arrivata nel 2007) e nessuna vittoria, l’Academy aveva deciso di assegnare all’attore di origini irlandesi l’Oscar onorario. All’inizio O’Toole lo aveva rifiutato: «Sono ancora in gioco e potrei anche vincere l’amabile piccolo bastardo. L’Academy non potrebbe rimandare questo onore fino a quando avrò 80 anni?»; allora ne aveva 70. Ma altri casi celebri (come Paul Newman che dopo 7 nomina- tion a vuoto ebbe l’Oscar onorario nel 1986, per poi vincere il primo «vero» Oscar l’anno successivo per Il colore dei soldi) lo avevano convinto.

Poi, di fatto, l’Oscar competitiv­o non è mai arrivato, lasciando a Peter O’Toole il record di attore più nominato e mai vincitore. Dopo di lui Richard Burton con 7 candidatur­e e nessun Oscar (nemmeno uno onorario), raggiunto il 24 febbraio da Glenn Close: la statuetta, andata a Olivia Colman, sfiorata per un soffio quando per sette volte era arrivata tra le migliori attrici (4 da protagonis­ta e 3 da non protagonis­ta). Anche in questo caso i precedenti sono illustri: Geraldine Page e Al Pacino sono arrivati all’Oscar solo all’ottava nomination (altro che Leonardo DiCaprio, premiato al quinto tentativo).

Il gioco continua. Il fascino degli Oscar sta an- che nei record, positivi o negativi. E allora se Walt Disney è l’individuo con più nomination (59) e più statuette (22) e Meryl Streep è la più nominata tra gli attori (21 volte e 3 Oscar che lasciano per ora la vetta a Katherine Hepburn, 4), lo scettro di maggior nominato senza vittoria spetta a Greg P. Russell, ingegnere del suono. Sedici le sue candidatur­e, che sarebbero state 17 se due anni fa l’ultima non gli fosse stata revocata per violazione del regolament­o: avrebbe telefonato ai giurati per promuovere il suo lavoro.

Ma, mai dire mai. Un altro record è detenuto dal compositor­e Victor Young (1900-1956); 21 nomination (per due edizioni ottenne ben 4 candidatur­e) prima dell’Oscar, arrivato però solo postumo nel 1957 per Il giro del mondo in 80 giorni.

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