Corriere della Sera - La Lettura
L’autore
Lo scrittore Boris Pahor è nato a Trieste il 26 agosto 1913. Dopo le scuole medie frequenta il seminario di Capodistria. Nel 1944 viene catturato e arrestato dai nazisti che lo mandano in campi di concentramento. Il suo libro più noto è Necropoli (Fazi, 2008, con una prefazione di Claudio Magris), uscito per la prima volta nel 1997 per il Consorzio Culturale del Monfalconese. È una raccolta di memorie scritte nel 1967, che narrano l’esperienza vissuta dall’autore nel campo di concentramento nazista di Natzweiler-Struthof. Precedentemente, tra il 2001 e il 2008, Pahor ha pubblicato diversi libri con le case editrici di Rovereto (Trento) Nicolodi e Zandonai: Il rogo nel porto, La villa sul lago, Il petalo giallo
tra gli altri. Sono libri che rientrano in un percorso creativo che ruota intorno al destino della gente slovena nel Novecento e alle suggestioni di Trieste. Dopo il successo di Necropoli, ha scritto Qui è proibito parlare (Fazi, 2009), Piazza Oberdan (Nuova Dimensione, 2010),
La lirica di Edvard Kocbek
(Padova University Press, 2010), Figli di nessuno, con Cristina Battocletti (Rizzoli, 2012), Così ho vissuto (Bompiani, 2013)