Corriere della Sera - La Lettura
Il portfolio Un pugno di terra diventato un talismano
Il portfolio dedicato all’Armenia A Handful of Soil/ Un
pugno di terra della fotografa e multimedia storyteller napoletana Sabrina Merolla, ora stabilitasi a Londra, trae ispirazione da alcuni versi della poetessa Sylvia Gaboudikian (19192006): «Forse sei diventata così piccola, Armenia,/ che potremmo portarti nei nostri cuori (...)./ Forse questo pugno di terra è sempre stato destinato a divenire/ talismano, lezione e pratica. Il tuo nome è, forse,/ diventato il simbolo della purificazione in un mondo di bugie». Ancora in corso, il progetto fotografico vuole indagare «una societa"oggi descritta come immobile benché in transizione tra diversi mondi e culture». Spiega Merolla che si tratta di «un viaggio visivo attraverso stereotipi e rivoluzioni, in un luogo di frontiera definito dal dialogo tra la malinconia dei paesaggi rurali, il ricordo dell’era sovietica e la quotidianità della capitale Erevan, con i suoi nuovi edifici futuribili». Un omaggio a una cultura «meticcia e complessa». Accanto, da sinistra: il berretto di una guardia alla frontiera tra Georgia e Armenia; un selfie presso la fortezza di Garni; il Monte Ararat, dove secondo la Bibbia si arenò l’Arca di Noè, sullo sfondo delle gru e dei cantieri che caratterizzano il processo di modernizzazione e gentrificazione di Erevan; il logo di un marchio d’abbigliamento dai richiami nazionalistici, che incita a «difendere Erevan».