Corriere della Sera - La Lettura
L’albero fatto d’alberi vendica gli abeti caduti nella bufera
Un Albero degli Alberi, Radici al vento, testa nella
terra, fatto di faggi, abeti rossi, larici, frassini, tigli, noccioli (sopra). Decine di rami e tronchi diversi ma che arrivano tutti dalle valli del Trentino e del Bellunese dove lo scorso ottobre la tempesta Vaia ha stravolto 400 mila ettari di boschi abbattendo 14 milioni di piante. Per rendere omaggio a quegli alberi perduti, Michele De Lucchi ha scelto l’Orto botanico dell’Università di Padova, il più antico al mondo (risale al 1545) e Patrimonio dell’Umanità Unesco (ortobotanicopd.it). Poco distante dal primo platano orientale arrivato in Italia nel 1680, De Lucchi ha fatto «crescere» il suo Albero che racconta — dice l’artista — «la fragilità della natura, che è anche quella dell’uomo». L’Albero (realizzato con la collaborazione di Arte Sella e dei territori colpiti da Vaia) resterà a Padova fino al 5 gennaio 2020: chi vorrà potrà offrire qualcosa (si parte da un euro) per la rigenerazione dei boschi perduti. ( giulia ziino)