Corriere della Sera - La Lettura
Per i coniugi Clinton il potere diventa quasi una commedia
New Hampshire, primi giorni del 2008. Una donna di nome Hillary Clinton, candidata alla nomination democratica per la presidenza Usa, fatica a imporsi su Barack, avversario più carismatico di lei. Chiede aiuto al marito Bill, ma le cose non andranno come spera. Vi suona familiare? È la premessa di Hillary and
Clinton, la pièce di Lucas Hnath appena sbarcata a Broadway (anteprime dal 16 marzo, prima ufficiale il 18 aprile). Una riflessione su matrimonio e politiche di genere, ruolo della donna e «doppio standard», sacrifici necessari per raggiungere il potere. Protagonisti Laurie Metcalf e John Lithgow, 4 Tony e 9 Emmy in due, cioè gli Oscar del teatro e della tv. Ma attenzione: Hillary and Clinton si svolge in un universo alternativo, e tutto può accadere. «Principalmente una commedia», chiosa la locandina (qui a fianco), anche se la curiosità è per ciò che quel principalmente lascia fuori, e chissà se i veri Clinton, grandi appassionati di teatro, andranno a vederla. Scritta proprio nel 2008, in scena per la prima volta a Chicago nell’aprile del 2016, quando si pensava che l’ex First Lady avrebbe vinto, anzi trionfato, Hillary and Clinton è ancora più attuale oggi che Hillary non è più in prima linea ma che l’indignazione per la sua sconfitta e il movimento #MeToo hanno portato tante donne a candidarsi per il 2020. Una pièce femminista, pur se scritta da un uomo. Che ragiona su quanto ancora oggi la «diffidenza di genere» intralci il percorso di candidate esperte, quanto possa una donna mostrarsi determinata e ambiziosa senza esser bollata come poco femminile e prepotente, e che responsabilità abbia potuto e possa avere un marito ingombrante come Bill. E se la politica non è mai stata troppo lontana da Broadway, come insegna
Hamilton, musical dei record, con attori di colore nei ruoli dei Padri Fondatori per riflettere su temi come diversità e inclusione,
Hillary and Clinton è una delle tante pièce recenti o in arrivo che portano in scena le battaglie di oggi. Da American Son, con Kerry Washington, sull’uso delle armi e la violenza della polizia, a Costituzione e fake news.