Corriere della Sera - La Lettura
Solo fonti rinnovabili nell’ateneo A Padova la rivoluzione verde
L’università green? È a Padova, dove dal 1° maggio inizia una rivoluzione verde. L’ateneo userà solo energia elettrica da fonti rinnovabili per alimentare tutti gli stabili. Una fornitura che coprirà il fabbisogno di 160 strutture anche fuori dalla città, da Bressanone a Chioggia. Con la sottoscrizione dell’«Opzione Verde» (convenzione Consip «Energia Elettrica 16»), l’ateneo abbatterà emissioni pari a 13 mila e 500 tonnellate di anidride carbonica
l’anno (il 67,5% delle emissioni totali). «In parallelo alle azioni sulle strutture — dice Francesca da Porto, prorettrice all’edilizia e sicurezza e docente di Tecnica delle costruzioni — abbiamo investito su progetti di conoscenza dello stato di fatto». Tradotto: rilevare i consumi energetici, studiare le modalità di trasporto (casa-università) di dipendenti e studenti (oltre 15 mila le persone coinvolte) per coordinare interventi sulla mobilità sostenibile. E, continua da Porto, «abbiamo avviato due progetti di ricerca, uno finalizzato al monitoraggio della
carbon footprint, impronta di carbonio, dell’ateneo e uno volto alla mappatura partecipata del verde». Un percorso di minimizzazione dell’impatto ambientale avviato già da un po’: «Dal 2017 con la sola dematerializzazione dei processi amministrativi — chiarisce il direttore generale, Alberto Scuttari — le emissioni di C02 sono scese di 15 tonnellate, cifra centuplicata nel 2018 con la sostituzione di 20 impianti di vecchia generazione in 16 complessi con caldaie a condensazione di ultima generazione. Per un risparmio annuo di 750 mila metri cubi di metano corrispondenti a 1.500 tonnellate di CO2».