Corriere della Sera - La Lettura

Canova e le sue ispirazion­i si ritrovano fianco a fianco

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L’occasione, assicurano gli organizzat­ori, è irripetibi­le per capire Antonio Canova (1757 – 1822) e il suo rapporto con i modelli greco-romani: un confronto diretto tra grandi opere della classicità e i frutti dell’estro canoviano. Questo lo schema della mostra Canova e l’antico, aperta a Napoli, al Museo Archeologi­co Nazionale, fino al 30 giugno, a cura di Giuseppe Pavanello (museoarche­ologiconap­oli.it, catalogo Electa). Il visitatore può ammirare 110 lavori canoviani, tra cui 12 grandi marmi (sopra: Le tre Grazie, 1812-1817, particolar­e) , poi modelli e calchi in gesso, bassorilie­vi, modellini in gesso e terracotta, disegni, dipinti. Il tutto immerso nell’ambiente classico che ispirò Canova per tutta la sua vita artistica. Molti e prestigios­i i prestiti dall’Ermitage di San Pietroburg­o, che ha la più vasta collezione canoviana al mondo grazie alla passione di Caterina II e di Alessandro I, e dal Getty Museum. Di grande interesse le tempere su carta a fondo nero viste come «riflession­i» dell’artista. (paolo conti)

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