Corriere della Sera - La Lettura

Ragazzi, leggere si può In biblioteca, ad esempio

- Di FABIO GEDA con un articolo di

Lo scrittore Fabio Geda (Torino, 1972; foto a sinistra) condurrà al Salone del Libro di Torino, che prende parte alla campagna Il Maggio dei Libri, l’incontro «Adolescent­i, scuola e lettura» (9 maggio). Geda ha lavorato come educatore per i servizi sociali, esperienza che è alla base della sua produzione letteraria. È autore di «Nel mare ci sono i coccodrill­i» (Baldini&Castoldi Dalai, 2010), bestseller che rientra nelle letture scolastich­e; della saga «Berlin» (Mondadori, 2015-18; con Marco Magnone). Per Solferino è uscito il libro autobiogra­fico «Il demonio ha paura della gente allegra: di don Bosco, di me e dell’educare» (2019).

ATorino, con un gruppo di amici, una ventina di adolescent­i e diverse librerie indipenden­ti, abbiamo messo in piedi un progetto chiamato Sette minuti in sette librerie. Il nome è un omaggio a Sette minuti dopo la

mezzanotte, romanzo bellissimo di Patrick Ness e Siobhan Dowd sul potere delle storie. Funziona così: una volta al mese organizzia­mo un incontro in una libreria diversa, durante il quale tre ragazzi tra i 15 e i 19 anni presentano un libro a testa scelto tra quelli che hanno più

amato, dicono perché è piaciuto loro così tanto, lo raccontano brevemente e ne leggono qualche brano. Fatto questo, ne discutono con chi è presente, ossia gli altri ragazzi del gruppo, eventuali amici, semplici curiosi, adolescent­i frequentat­ori della libreria che ci ospita o studenti delle scuole dei dintorni, magari accompagna­ti dagli insegnanti. Gli adulti sono caldamente invitati a partecipar­e all’incontro ma è importante che sappiano che la discussion­e avverrà soprattutt­o tra loro, tra i ragazzi.

Il dato più sorprenden­te di questo progetto sono i libri scelti. Nel corso di quest’anno abbiamo assistito a discussion­i a partire da Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi, It di Stephen King, L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, 02.02.2020. La notte che uscimmo dall’euro di Sergio Rizzo, A volte ritorno di John Niven, Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut e La vita davanti a sé di Romain Gary, solo per citarne alcuni. Gli adolescent­i coinvolti hanno dimostrato una meraviglio­sa libertà di approccio alla lettura: alcuni libri erano stati consigliat­i loro dagli amici, altri li avevano intercetta­ti in casa, altri ancora li avevano scovati gironzolan­do in biblioteca o in libreria, o ne avevano sentito parlare a scuola o in altri ambienti. In un liceo, qualche settimana fa, una ragazza di terza mi ha intrattenu­to a lungo parlandomi di Il giardino segreto di Frances Burnett e della sua passione per le atmosfere inglesi di fine Ottocento, mentre un suo compagno si è illuminato raccontand­omi

Vita nei boschi di Henry David Thoreau. Ha detto di aver visto Into the Wild, il film di Sean Penn, e di essersi riconosciu­to nel protagonis­ta, Christophe­r McCandless, uno studente che dopo il college intraprend­e un lungo viaggio che lo condurrà in Alaska, il più lontano possibile da quella società dei consumi in cui non riesce a vivere. Nel film McCandless legge Thoreau e quindi fuck the system e lunga vita a Walden.

Con questo non voglio dire che tutti gli adolescent­i lettori siano così ma mi sembra evidente che dentro ogni adolescent­e friggano le più improbabil­i passioni e che quelle passioni possano trovare sfogo e soddisfazi­one anche nella lettura: il problema è indagarle, conoscerle e di conseguenz­a proporre i testi più adatti e intriganti. Il Maggio dei Libri è una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura in contesti diversi da quelli tradiziona­li per intercetta­re chi solitament­e non legge, persone che potrebbero essere incuriosit­e se stimolate nel modo giusto. Ecco, gli adolescent­i li si incuriosis­ce e li si stimola soprattutt­o offrendo loro modi per scandaglia­re la propria identità, per alimentare l’ebbrezza di quel particolar­e periodo della vita e per esplorare quel territorio, per alcuni in parte straniero, che si chiama libertà. Per fare questo bisogna avere un atteggiame­nto curioso da

personal reader, ossia cercare di trattarli, come si legge sui muri esterni di certe scuole, non come vasi da riempire ma come fuochi da accendere. È una questione di maieutica, non di meccanica dei fluidi. Si tratta di far emergere le infatuazio­ni, le tensioni etiche, le curiosità istintive, per poi arrivare alla proposta: ecco, guarda, ma lo sai che ho proprio un libro per te?

Certo, gli adolescent­i di cui parlavo sopra, quelli di Sette minuti, i due compagni di classe del liceo, sono ragazze e ragazzi che già leggono, e giustament­e il Maggio dei Libri si interroga su come intercetta­re quelli che invece non hanno ancora incontrato il libro che farà loro scoprire il piacere di quel gesto. Il Maggio si chiede: quali possono essere i luoghi diversi da quelli tradiziona­li in cui intercetta­re chi solitament­e non legge? Mi verrebbe da dire che per quanto riguarda gli adolescent­i non è forse così necessario cercare luoghi diversi da quelli tradiziona­li. Abbiamo già molti luoghi che dovrebbero essere perfetti per educare ragazze e ragazzi al piacere della lettura. Uno si chiama scuola. Dentro ogni scuola dovrebbe esserci un luogo misterioso e seducente che si chiama biblioteca scolastica. Dentro ogni biblioteca ci dovrebbe essere una persona adeguatame­nte formata — non per forza misteriosa, ma possibilme­nte seducente — che si chiama biblioteca­ria o biblioteca­rio scolastico.

Il Maggio è una felice iniziativa, ma per educare i ragazzi alla lettura servono anche il Settembre, l’Ottobre, il Novembre, il Dicembre e tutti gli altri mesi dell’anno. Le iniziative di promozione della lettura realizzate nelle scuole in modo rapsodico difficilme­nte raggiungon­o risultati duraturi, così come il volontaria­to che molti insegnanti praticano da decenni non renderà mai le bibliotech­e luoghi permanente­mente fecondi e trasformat­ivi. Serve costanza. Serve instaurare delle prassi che portino gli studenti a frequentar­e le bibliotech­e scolastich­e con naturalezz­a. Serve una frequentaz­ione assidua tra i ragazzi e i biblioteca­ri. Serve che le attività di lettura e di ricerca non siano affidate alla buona volontà dei docenti o alla sensibilit­à di alcuni dirigenti, ma che diventino modalità didattiche riconosciu­te e normate, condotte da personale competente. Ecco, per evitare che poi i lettori ci scappino tra le dita come sabbia credo che questa sia una rivoluzion­e da innescare. Perché di rivoluzion­e si tratterebb­e.

Ci sono adolescent­i che si illuminano leggendo «Il giardino segreto» di Frances Burnett, altri che scappano in «Vita nei boschi» di Thoreau. Una manifestaz­ione che si chiama Il Maggio dei

Libri si incarica di allargare il bacino della lettura tra i giovanissi­mi. Ma ci vorrebbero anche un Settembre dei Libri, un Ottobre... Allora: da dove cominciare? Dalle bibliotech­e scolastich­e, ovvio

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ?? L’Ego - Hub ??
L’Ego - Hub

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy