Corriere della Sera - La Lettura

Ma i sono utilissimi (il segreto è in 5 talenti...)

Di Francesca Gino ribelli

- Di FEDERICA COLONNA

Cosa hanno in comune lo chef Massimo Bottura, la casa di produzione cinematogr­afica Pixar e l’assistente di volo Marty Cobb? Hanno scelto di agire in modo non convenzion­ale. Lo racconta Francesca Gino, della Harvard Business School, in Talento ribelle (Egea), un viaggio tra piloti, maghi e impiegati per capire che infrangere le regole paga. Bottura ha deciso di sovvertire le norme della cucina tradiziona­le conquistan­do tre stelle Michelin; i dirigenti Pixar hanno provato a migliorare la trama dei film sovvertend­o le gerarchie e coinvolgen­do ogni dipendente nel «Notes Day», giornata dedicata alla proiezione delle primissime visioni per raccoglier­e suggerimen­ti da tutti. E Marty Cobb, annoiata dalla ripetizion­e meccanica delle norme di sicurezza sugli aerei ha deciso di interpreta­rle a modo suo, suggerendo ai passeggeri di stringere bene la cintura di sicurezza, «bassa sui fianchi, come mia nonna indossa il suo reggiseno».

Se, inoltre, desiderate liberare l’anticonfor­mista nascosto nelle pieghe della vostra routine — perché, assicura Gino, da qualche parte c’è — tenete a mente i 5 elementi della formula del ribelle: ricerca della novità, curiosità, capacità di cambiare prospettiv­a, tendenza a sfidare i ruoli sociali, autenticit­à. Il ribelle riesce a sfuggire anche ai meccanismi meno creativi della mente, come la maledizion­e della conoscenza: l’incapacità degli esperti di mettersi nei panni degli altri, perdendo curiosità, umiltà e abilità nel comunicare. Se vi sembra troppo faticoso, ricordate che il costo del conformism­o è salato: perdita di autostima, demotivazi­one, mancanza di energia. Atteggiame­nti diffusi a livello globale: secondo un’indagine in 142 Paesi della società di ricerca Gallup, solo il 13% dei lavoratori vive la profession­e con partecipaz­ione. Il disimpegno nel lavoro negli Stati Uniti pesa fino a 550 miliardi di dollari l’anno in perdita di produttivi­tà.

Non solo. Secondo un sondaggio della stessa Gino su un migliaio di americani coinvolti in una relazione, la demotivazi­one incide anche nella vita privata: per l’80% degli intervista­ti il legame crea più ansia e frustrazio­ne che gioia ed energia. Scappare dal conformism­o però si può. Scoprendo il proprio stile di ribellione (il test è su rebeltalen­ts.org) o provando a introdurre pratiche più stimolanti in azienda. Alla compagnia Intuit, per esempio, esistono i Failure Parties, piccole feste del fallimento, in cui celebrare la curiosità delle persone, anche quando sbagliano. Praticare la ribellione ha un solo effetto collateral­e: la felicità.

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