Corriere della Sera - La Lettura
Un giorno tutto questo sarà solo legname
Il leggero tremore delle cime scure viste dall’alto. Poi la telecamera scende al suolo: alberi bene allineati, separati ogni tre metri. A terra, non un filo d’erba. Nell’aria, non un canto d’uccello. Non un ronzio d’insetti. In questo silenzio parla un uomo: è il responsabile dell’associazione «Nature sur un plateau». Questi alberi, dice, non sono stati scelti a caso. Sono abeti douglas, a crescita rapida, quattro volte più della quercia. Prestazioni migliori. Profitto sicuro. Il documentario Le Temps des forêts di François-Xavier Drouet ci porta in Francia, sull’altopiano di Millevaches, in Nuova Aquitania. Un tempo, come suggerisce il nome, qui c’erano solo prati e pascoli. Oggi lo spesso tappeto di aghi d’abete sul terreno rende sterile la fertile terra di ieri.
La foresta francese attraversa una fase d’industrializzazione senza precedenti. Meccanizzazione pesante, monocolture, concimi e pesticidi. Sono le derivate dello sfruttamento intensivo. Una betulla germoglia per caso? È un’intrusa, va abbattuta. Dal Limosino alle Landes, dal Morvan ai Vosgi, per gli speculatori i boschi sono solo fabbriche di legname. Un investimento. Con immagini dolorose, Le Temps des forêts documenta lo sterminio delle foreste. Un viaggio nel cuore della selvicoltura industriale e delle sue alternative. Foresta viva o deserto verde, le scelte di oggi definiranno il paesaggio di domani.