Corriere della Sera - La Lettura

L’apocalisse si chiama eruzione (più dell’impatto di un meteorite)

-

Nel 1815 il vulcano Tambora in Indonesia scagliò più di 100 chilometri cubi di materiale nella stratosfer­a ad altezze di oltre 40 chilometri, provocando quello che in Europa fu definito «l’anno senza estate». Le ceneri e i gas dispersi nell’emisfero settentrio­nale modificaro­no le condizioni climatiche, causando carestie, migrazioni di massa e decine di migliaia di vittime. E

se un’eruzione simile o più intensa si verificass­e oggi, le nostre società globalizza­te sarebbero in grado di fronteggia­rla? Secondo due scienziati italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolog­ia, Paolo Papale e Warner Marzocchi, non lo sarebbero affatto e correrebbe­ro enormi rischi. In un articolo su «Science», i due studiosi calcolano la probabilit­à di occorrenza di eruzioni vulcaniche su tutto il pianeta, per finestre temporali e e intensità eruttive. Inoltre, comparano le probabilit­à con quelle di altri eventi molto pericolosi (la fusione del nucleo di un reattore nucleare, l’impatto di meteoriti sulla Terra o il verificars­i di incidenti aerei fatali), arrivando a mostrare che le eruzioni vulcaniche con alto indice di esplosivit­à hanno maggiore probabilit­à di verificars­i rispetto agli altri eventi. Se si aggiunge che una super-eruzione è molto più devastante a scala globale della fusione di un reattore nucleare e che a tutt’oggi non esiste un valido modello per valutarne il rischio, è evidente come il pericolo sia sottostima­to. Nel nostro mondo interconne­sso i suoi effetti su clima, ambiente, comunicazi­oni e economia potrebbero minare gli equilibri politici, la convivenza tra i popoli e la nostra stessa sopravvive­nza sul pianeta.

 ??  ?? Eruzione del Pinatubo (Filippine) nel 1991
Eruzione del Pinatubo (Filippine) nel 1991

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy