Corriere della Sera - La Lettura
Loris Cecchini, istantanee vegetali
Sono forme che si ispirano alla natura, in bilico fra astrazione e figurazione. Linee che si trasformano in organismi: alghe, coralli, licheni. Emulsione è il nuovo capitolo della poetica di Loris Cecchini (1962) nell’Atrio Monumentale dell’Asp-Itis di Trieste (fino all’8 giugno, arcacontemporanea.it). In mostra, a cura di Riccardo Caldura, quasi 90 opere, acquerelli di formati diversi, racchiusi in involucri di plastica trasparente che giocano con i riflessi (sotto). Si trova eco delle abilità dell’artista, che in precedenza ha esplorato scultura, fotografia, disegno e progetto architettonico. Domina il verde, in queste istantanee da un mondo vegetale che si trova sospeso in una sorta di liquido amniotico. L’artista milanese espone una serialità biomorfica che non propone messaggi e non impone interpretazioni, ma si limita all’osservazione, aggiungendo persino tracciati, diagrammi e appunti. Queste foglie sembrano quasi riprodursi da sole, complice la fluida linea della tecnica. E Cecchini le protegge in una personale serra. (alessandro zangrando)