Corriere della Sera - La Lettura
Gli Etruschi secondo Schifano
Non solo l’attualità e la storia dell’arte, anche l’archeologia apparteneva al suo immenso serbatoio di fonti e memorie visive. Lui citava, e poi rielaborava in chiave contemporanea-pop. O meglio in chiave Mario Schifano, dati gli esiti, sempre molto personali, della sua pittura. E in questa dialettica rientra anche il rapporto che l’artista (1934-1998) ebbe con la cultura etrusca, ora oggetto di una mostra allestita fino al 31 agosto nel museo Claudio Faina di Orvieto (museofaina.it). Titolo dell’esposizione, che già ha fatto tappa a Roma a Villa Giulia, Mario Schifano: visioni etrusche. Un legame antico, quello tra il pittore e l’antica civiltà: dal 1951 al 1962 Schifano lavorò proprio al Museo etrusco di Roma, come restauratore. E da quel mondo trarrà ispirazione per quadri animati da colori sgargianti su fondi monocromi o scuri. In particolare, nel ciclo di 21 opere dal titolo Gli Etruschi (sopra) realizzato su commissione nel 1991. ( edoardo sassi)