Corriere della Sera - La Lettura
Il senso di Elio Fiorucci per la rivoluzione (su album)
Quello in cui credeva Elio Fiorucci (1935-2015) era la continua ricerca creativa, mirata a produrre stili e nuovi modi di vivere la moda. La stessa ricerca era portata all’estremo nella grafica e nella comunicazione: inventò un linguaggio visivo personale, dall’animo Pop e underground. Uno stile e un lessico vincente che andava, paradossalmente, contro ogni regola comunicativa allora vigente, scardinando le convinzioni e le teorie sull’identità e sul marchio di un’impresa. Quell’atmosfera si può ammirare e respirare nella mostra Pop Therapy. Lo spirito rivoluzionario delle figurine Fiorucci (fino al 25 agosto, fmav.org) curata da Diana Baldon e Francesca Fontana. Questo fenomeno di costume è riscoperto attraverso le duecento figurine che compongono l’album «Fiorucci Stickers», pubblicato nel 1984 dalle Edizioni Panini (sopra): dagli angioletti elaborati da Italo Lupi nel 1970 alle irriverenti e provocanti nudità del corpo femminile nelle campagne stampa concepite da Oliviero Toscani e Augusto Vignali. ( andrea fanti)