Corriere della Sera - La Lettura
La gloria del «Re liberatore» celebra il Risorgimento
All’indomani della morte di Vittorio Emanuele II (1878) la giunta comunale di Siena decide di dedicare una sala del Palazzo Pubblico «a consacrare il nome e le gesta del Re liberatore». Nel 1885 sono chiamati a decorarla Amos Cassioli, Cesare Maccari e Pietro Aldi, allievi di Luigi Mussini, campione della pittura senese di secondo Ottocento. Al giovane Aldi (1852-1888) sono affidati i due affreschi parietali: l’incontro tra il maresciallo Radetzky e il re per negoziare la fine della I Guerra d’indipendenza, e quello di Teano con Garibaldi, reduce dalla spedizione dei Mille (sotto: un bozzetto). Momenti risolti da Aldi non tanto nell’enfatizzazione delle figure dei «capi», ma nella resa partecipe di un intero contesto, militare, umano e ambientale. A Saturnia (Grosseto) al Polo culturale Pietro Aldi la mostra Pietro Aldi e la Sala del Risorgimento a Siena propone disegni, bozzetti, lettere (fino al 15 ottobre, poloaldi.it) che testimoniano l’accurato lavoro di ricerca su documenti, fotografie, memorie. (anna villari)