Corriere della Sera - La Lettura
Lotte Laserstein, fiera e poetica Ritratti di una donna inquieta
Volti «veri», sguardi fissi e inquieti, colti in una quotidianità che è quasi intimità: il realismo poetico della pittrice Lotte Laserstein (1898-1993) intreccia naturalismo e oggettività. All’artista, la Berlinische Galerie (berlinischegalerie.de) dedica fino al 12 agosto una retrospettiva con 48 dipinti e 9 disegni, accostati a opere coeve, per similitudine (Otto Herbig) o per contrasto (Georg Grosz). Originaria della Prussia Orientale, tra le prime donne diplomate all’Accademia di Berlino, Lotte Laserstein ebbe gran successo ai tempi della Repubblica di Weimar. Messa al bando dai nazisti per le sue origini ebraiche, trovò rifugio in Svezia, mentre la madre periva in un lager. La delicatezza e insieme la fierezza dei suoi ritratti femminili (sotto: Liegendes Mädchen auf Blau, 1931) generano scenari di emancipazione (la motociclista, la tennista, l’amica e modella in proclamata nudità o in abito maschile). Mentre nelle sfumate malinconie di Conversazione serale (1948) le ombre e la mestizia dei volti sembrano riecheggiare la fine di tutta un’epoca. (gian mario benzing)