Altre culture, altre spiritualità A settembre torna Torinodanza

La danza onirica di Akram Khan, gli affondi nelle costellazioni familiari dei Peeping Tom; le visioni nomadi di Sidi Larbi Cherkaoui. Si propone di esplorare il mondo attraverso le visioni e le sensibilità degli artisti ospiti, riflettendo intorno ai grandi temi imposti dalla modernità — attenzione verso l’altro, incontro con culture diverse, tensione verso nuove forme di spiritualità — la nuova edizione di Torinodanza, in programma dall’11 settembre al 26 ottobre in 9 diverse location del capoluogo piemontese.

Diciannove i titoli in cartellone, di cui 7 prime nazionali: si parte con Su

tra (foto; 11-12/9), miscela ipnotica di arti marziali, danza contemporanea e sculture effimere, creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i Monaci del Tempio cinese Shaolin e la collaborazione dello scultore Antony Gormley. Di Cherkaoui si vedrà anche Session (19-20/9), dove

a dialogare sono le danze tradizionali irlandesi e il suo più luminoso interprete, Colin Dunne.

Tra gli appuntamenti da non mancare, il nuovo e potente assolo del danzatore e coreografo Akram Khan, che con

Xenos (25-26/9) riflette su storia e memoria. Bruno Beltrão con il suo Grupo de Rua porta per la prima volta dal Brasile a Torino Inoah (28-29), creazione che attraversa i confini tra hiphop, breakdance e danza contemporanea. Affronta le inquietudini della vita familiare la perturbante trilogia dei Peeping Tom di Gabriela Carrizo (Argentina) e Franck Chartier (Francia), composta da

Kind (1/10), Moeder (3/10) e Vader (5/10), mentre l’universo femminile è al centro delle creazioni di Lisbeth Gruwez: The sea within (9-10/10) e It’s going to get worse and worse and wor

se, my friend (10-11/10). (alice grandi)