Corriere della Sera - La Lettura
Negli scatti dal carcere la bellezza della libertà
Alle Donne è dedicata la terza edizione del Brescia Photo Festival, da giovedì 2 a domenica 5 maggio. La rassegna internazionale di fotografia, con la direzione artistica di Renato Corsini, propone 19 esposizioni in 10 sedi (anche a Montichiari e Desenzano del Garda; bresciaphotofestival.it; biglietto intero: € 13). Tra gli eventi, un progetto è dedicato alle donne in carcere. Con Belle dentro. Racconti di libertà sospesa dal carcere femminile di Verziano,
Corsini ha realizzato un portfolio (testi di Carlo Alberto Romano; sopra: due ritratti © Renato Corsini) nella Casa di reclusione femminile di Verziano (Brescia) con protagoniste le detenute.
L’ultima immagine che ha di sé chi entra in carcere è la foto segnaletica: un ritratto che ti rappresenta nel momento massimo di anonimato e senza artificio; l’ultima rappresentazione ammessa. «In cella manca il contatto con il quotidiano, con la cura del sé — spiega Corsini a “la Lettura” —, il corpo è mortificato e svilito dalla condizione carceraria. Senza rapporti con l’esterno, manca la ricerca dell’immagine migliore di sé stessi». Per restituire questa realtà che il carcere nega, il fotografo ha portato nella Casa di reclusione un set professionale, con parrucchieri e truccatori, per realizzare dei ritratti e condurre lo spettacolo «dell’eccezionalità del quotidiano» nell’ordinarietà della pena. Le detenute (non ergastolane, né con condanne lunghe) hanno avuto la possibilità di accettare il ritratto o scartare le foto da cui non si sentivano rappresentate: «Il ritratto crea un momento in cui piacersi. Così hanno scelto di essere veicolate all’esterno». Durante il festival 15 fotografie saranno affisse nella metropolitana di Brescia; allo Spazio Contemporanea (11 maggio-14 luglio) ci saranno oltre 150 foto in mostra, dove i ritratti sono accostati agli scatti (in bianco e nero) delle donne nella vita di cella.
Tra gli altri appuntamenti, il Museo di Santa Giulia ospita Da Man Ray a Vanessa Beecroft, un percorso di 9 mostre (fino all’8 settembre), dedicate al rapporto donne-obbiettivo ( ti l’obbiettivo, Donne davan
con lavori anche di Robert Mapplethorpe e Helmut Newton; Dietro l’obbiettivo.
Fotografe italiane 1965-2018 e Autoritratto al femminile) e tre monografiche di Julia Margaret Cameron, Mihaela Noroc (entrambe per la prima volta in Italia) ed Elisabetta Catalano. Previsti anche incontri con Letizia Battaglia, Monika Bulaj, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Uliano Lucas, Donata Pizzi e il racconto fotografico La rivoluzione silenziosa. Donne e lavoro nell’Italia che
cambia, sulla condizione femminile nel nostro Paese, dagli anni Cinquanta a oggi. (jessica chia)