Corriere della Sera - La Lettura
Spuntano 100 pergamene in latino A Napoli un accordo per studiarle
Circa cento pergamene, risalenti ai secoli tra il XIV e il XIX, sono state ritrovate nell’Archivio notarile di Napoli. Per permettere lo studio e la traduzione dal latino di un primo gruppo dei materiali, l’Università degli studi di Napoli Federico II e l’Archivio notarile hanno stipulato una convenzione per promuovere e valorizzare il patrimonio documentario. Sarà il Centro interdipartimentale (tra Studi umanistici e Giurisprudenza) e
internazionale di ricerca dalla tarda antichità all’età moderna (Cirtam), a occuparsi della traduzione e dello studio dei testi (letterario e giuridico) grazie all’attribuzione di una o più borse di ricerca. «Nel 2017 l’Archivio notarile di Napoli ha fatto confluire nell’Archivio di Stato tutti i documenti dei secoli XVII e XVIII», spiega Marisa Squillante, docente di Filologia classica, coordinatrice del Dipartimento di Studi umanistici e direttrice del Cirtam. «Fra queste carte — prosegue — sono state ritrovate le pergamene, anche di epoche diverse, alcune risalenti al Trecento». Si tratta di atti notarili: il loro studio permetterà di approfondire la figura del notaio e i tipi di atti redatti all’epoca. «In un primo momento il Cirtam si occuperà di cinque campionature, una per secolo — conclude Squillante —. Seguirà l’esposizione del lavoro al rettore e alla città, mentre per il futuro si sta pensando a una digitalizzazione a livello europeo». La convenzione è stata firmata dal direttore generale dell’Ufficio centrale archivi notarili, Renato Romano, da Marisa Squillante e dal sovrintendente dell’Archivio di Napoli, Massimo Miano.