Corriere della Sera - La Lettura
LA DIPLOMAZIA DEL RABBINO
Èancora possibile dire qualcosa di nuovo e, in parte, d’inatteso sul rapporto tra ebrei e cristiani nella Roma governata dai Papi? Marina Caffiero ci è riuscita nel libro Il grande mediatore (Carocci, pagine 156, € 16), recuperando documentazione inedita per ricostruire la figura del rabbino Tranquillo Vita Corcos, nato nel 1660 e protagonista della vita della comunità ebraica romana nei primi tre decenni del XVIII secolo (morì nel 1730).
Abile e avveduto, seppe destreggiarsi nella complessa rete dei rapporti con le istituzioni ecclesiastiche che a vario titolo interagivano con gli ebrei della città eterna, difendendoli dagli stereotipi negativi con una notevole attività pubblicistica, sin qui trascurata dalla storiografia, e mostrando come tra i due mondi il dialogo e la comunicazione fossero non solo possibili, ma ampiamente praticati. Solo a metà Settecento ne verranno meno le condizioni, sotto la spinta di una crescente ostilità antiebraica da parte cristiana. Prima di allora, Corcos poté ad esempio appellarsi al tribunale ecclesiastico, con raffinate argomentazioni giuridiche e teologiche, per far annullare un matrimonio «a sorpresa», che aveva destato scandalo nella comunità ebraica, celebrato nelle strade del Ghetto da due antesignani dei manzoniani Renzo e Lucia.