Corriere della Sera - La Lettura

Tante solitudini fanno un’altra solitudine

Verde&Oriani si concentran­o su una condizione esistenzia­le del nostro tempo

- Di DEMETRIO PAOLIN

Tutta la vita dietro un dito (Salani) di Verde&Oriani è uno degli esordi più interessan­ti di quest’annata letteraria. Il romanzo, segnalato dal Premio Calvino, racconta la storia di Sebastiano, 22 anni, che vive e lavora a Torino in una solitudine autoinflit­ta. Passa le sue giornate tra l’impiego in copisteria, le visite a un centro anziani e le stramba abitudine di andare ai funerali degli sconosciut­i.

La condizione esistenzia­le di Sebastiano, così come delineata dagli autori, è un disagio che tocca ogni sfera della vita; il protagonis­ta sembra svanire

come se niente o nessuno lo vedesse per strada e fuori. E se il suo destino è scomparire, Sebastiano decide di farlo per bene, denunciand­o al mondo intero il suo dileguarsi. Questa scelta così estrema si rivelerà poi la vera svolta della vita che si concluderà con un finale positivo.

Alcuni degli elementi più interessan­ti del romanzo sono proprio legati agli snodi narrativi con i quali Verde&Oriani risolvono la trama; il tono del racconto è limpido, verrebbe da dire da commedia sentimenta­le; anche i momenti più scabrosi o le situazioni più complesse vengono affrontate con calviniana leggerezza. Nello stesso tempo il testo si configura come una sorta di favola, il cui protagonis­ta e antagonist­a, ovvero colui che pone gli ostacoli e fa crescere la storia, coincidono. Tutta la vita dietro un dito è, quindi, una storia che parla del nostro presente, della solitudine di molte persone senza però apparire troppo moralista o pessimista.

Anche la città di Torino, che fa da sfondo al libro, ha un valore simbolico: la città del doppio, delle vie uguali a sé stesse, è perfetta per mettere in scena questa duplicazio­ne degli «io»; infatti tutti i personaggi di Verde&Oriani hanno una doppia vita, hanno un lato nascosto — non oscuro, perché nessuno di loro è malvagio, ma anzi è uno dei pochi romanzi in cui nessuno è cattivo — che gli altri non conoscono. Un esempio può essere ravvisato nella vita sessuale di Sebastiano e di Irene, i due attori principali della storia, che passano spesso le loro sere dandosi all’autoerotis­mo come segno ultimo e tangibile della loro estrema solitudine, ma anche come ultima difesa a quell’inesorabil­e sparire che sembra accompagna­re tutti nel libro.

Lo stile: il libro s’avvale di una scrittura semplice e lineare, non si contano grandi similitudi­ni né sfoggi virtuosist­ici di aggettivi, anche il fraseggio è molto semplice. Verde&Oriani mirano alla chiarezza, alla precisione del dettato. La forza di questo romanzo sta nella storia, la scrittura è in una condizione ancillare, serve per rappresent­are ciò che gli autori volevano che il lettore vedesse; e ciò accade con precisione e naturalezz­a.

Tutta la vita dietro un dito, a parte qualche leggera caduta sui personaggi secondari, è un buon romanzo, che fa venire la voglia di aspettare la prossima opera, curioso di sapere se quella voce, ancora acerba a tratti, sarà finalmente compiuta.

 ??  ?? VERDE & ORIANI Tutta la vita dietro un dito SALANI Pagine 312, € 14,90
Gli autori Carmen Verde ha scritto racconti pubblicati in riviste e antologie, Alex Oriani è sceneggiat­ore di serie tv: sono al loro primo libro
VERDE & ORIANI Tutta la vita dietro un dito SALANI Pagine 312, € 14,90 Gli autori Carmen Verde ha scritto racconti pubblicati in riviste e antologie, Alex Oriani è sceneggiat­ore di serie tv: sono al loro primo libro

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