Corriere della Sera - La Lettura
I secoli XIX e XX iniziano dalle donne
Popolane in costume, solenni testimoni di arcaiche tradizioni regionali. Dignitose borghesi, rapite nella lettura di qualche romanzo. Raffinate signore impellicciate, oppure corpi nudi che sulla tela del pittore novecentesco si allontanano sempre più da vaghi echi rinascimentali e abbandonano le morbidezze della pittura romantica per farsi astratti. E ancora nuche, schiene, profili che non si svelano, lasciando immaginare ignoti stati dell’animo. Non sono dive, spesso non hanno neppure un nome, ma incarnano la varietà delle interpretazioni di cui è stata oggetto la figura femminile nella pittura italiana di Ottocento e Novecento. Sono 40 le donne che affollano fino al 3 novembre gli spazi del Centro Matteucci per l’Arte Moderna di Viareggio ( L’eterna musa. L’universo femminile tra ’800 e ’900, cemamo.it), così come le hanno ritratte, tra gli altri, Hayez, Lega, Natali (sopra: Donna con pappagalli, 1920) Mancini, Campigli, Sironi, Casorati. (anna villari)