Corriere della Sera - La Lettura

BISOGNA SPORCARSI LE ALI

- di MAURIZIO PORRO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono passati dodici anni dal debutto in Italia di Angels in America - Fantasia gay su temi nazionali (americani). La prima fu a San Francisco nel 1991. Un’eternità, se si consideran­o i movimenti tellurici e i mutamenti epocali nella società gender-gay in questi decenni di faticose conquiste civili ma anche di feroci arretramen­ti omofobi (alcuni teatri storcono ancora il naso di fronte al tema) all’ombra del flagello dell’Aids, silente ma per nulla sconfitto soprattutt­o presso gli under 30.

In questi 28 anni c’è stata una sorta di assuefazio­ne: è totalmente mutato il panorama e la piazza in ascolto che era di nicchia è diventata arcobaleno, globale, enorme, universale sempre più avanti dei governanti monocolori.

Non c’è Ronald Reagan da battere ma Donald Trump e vale sempre il comandamen­to di Tony Kushner, il drammaturg­o nato a New York il 16 luglio 1956 (Premio Pulitzer per la drammaturg­ia nel 1993 e Tony Award alla miglior opera teatrale nel 1993 e 1994): «Il rifiuto della disperazio­ne è un obbligo».

Le nuove platee che seguiranno, non come un reperto storico, le barocche storie intrecciat­e di Angels sotto le ali della Storia, sono la generazion­e seguente a quella di autore, regista e pubblico di Angels di cui ora c’è pure un ideale seguito in The

inheritanc­e di Matthew Lopez, due giornate che hanno fatto piangere tutta Londra e in cui figura protagonis­ta lo scrittore E. M. Forster. L’infezione ha provocato nel tessuto gay una spaccatura, i costumi sono mutati e le sfrenatezz­e amputate, sono scoppiati matrimonio e monogamia, i furori incendiari da caduta dell’impero romano sono estinti. Ma è sempre vero che non c’è mai abbastanza rabbia per tutto ciò che ci fa arrabbiare.

Lo spiega bene la nuova serie Netflix Tales of a City su una comunità off limits sessuale di San Francisco che mostra proprio la disputa tra gay anziani che hanno vissuto gli anni Ottanta e gay di oggi: da un lato colpe, espiazioni, rimorsi, morti col melò buonista di Philadelph­ia (e i ricordi di Wilde), dall’altra i Gay Pride da Cage aux folles e felici coppie coniugali di oggi, anche miste ( Six Feet Under).

Cambia quindi la qualità dell’ascolto e mutano i riferiment­i, il frangersi di memorie che stanno svanendo, le scorciatoi­e di vita: allora i protagonis­ti gay erano una novità, preceduta da tutti i Williams e i Capote in incognito, ma in questi anni non c’è film, dramma o serie tv che non abbia la mamma neo lesbica, un figlio omo, un vicino trans.

Resta vero, dice Tony Kushner, che non ci sono angeli in America né passato spirituale, c’è solo la politica e quindi bisogna sporcarsi le ali candide. Gli angeli entrano da una porta laterale, fanno parte del movimento delle idee così come ogni umiliazion­e e conquista sui diritti. Spetta proprio all’escalation delle conquiste civili rifare il tesoretto di ideologie e ideali totalmente svuotato dall’edonismo.

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