Corriere della Sera - La Lettura
Dopo la sedia elettrica di me resta un fantasma
Spia
Sono un fantasma. Sono un’illusione, un ricordo. Solo lui può vedermi, Roy, il mio carnefice, lui ode il sussurro della mia voce. Ma è a voi, spettatori, che devono arrivare le mie parole. Uno scrittore geniale, Tony Kushner, ha aperto per me uno dei tanti varchi che collegano il nostro labile e malinconico mondo col vostro. Sono morta a 29 anni. Avevo due figli piccoli, di 2 e 6 anni, Michael e Robert, e un marito, Julius. Ci amavamo con tenerezza e passione. Julius era ingegnere, mio fratello l’ha denunciato. Poi, perché lui «collaborasse», McCarthy ha fatto arrestare anche me.
Spie, traditori, comunisti, ci hanno chiamati. Avrei voluto fare l’attrice, non la dattilografa. E ora, ogni sera sul palcoscenico, torno a trovare il mio nemico, l’uomo che ha ottenuto la mia condanna a morte. Morte atroce, venti minuti di scariche elettriche. Ora è lui che si contorce in una dura agonia, io mi chiedo se posso liberarmi del mio odio e perdonarlo. Non ci riesco, penso, ma quando co
mincia a piangere io vedo in lui un bambino solo, abbandonato, e lo consolo con una ninna nanna yiddish che può riconoscere. È ebreo, come me, come il giudice che ci ha negato la grazia, e col ricordo della balalaika la morte gli si fa più lieve.
Penso ai miei bambini, al loro destino di orfani figli di spie. Sorrido adesso, so che Anne e Abel Meeropol li hanno adottati e cresciuti come avrei fatto io. Abel ha scritto il testo di una bellissima e terribile canzone, Strange fruits, i frutti sono i corpi degli impiccati, innocenti, neri e italiani, che pendono da un grande albero. E questa musica accompagna il mio fluire attraverso i muri e il mio presentarmi a voi. Qualcuno dice che Julius era veramente una spia; ma io so che lui ha sempre agito per il bene del nostro Paese, per la pace e la fratellanza, per il pane e per le rose e per la libertà, senza la quale nessuna felicità ha senso. Il nostro canto è interrotto, il libro è rimasto aperto. Noi abbiamo tessuto la trama delle vostre esistenze: non dimenticateci.