Vengo da Salt Lake City Sposo Harper, amo Louis

Mormone, deve tutto a Roy Cohn

Mi chiamo Joseph Pitt e sono un guscio vuoto. Joseph, come il Profeta Joseph Smith. Vengo da Salt Lake City. Mio padre era nell’esercito. Freddo. Ingiusto. Sono mormone, è la mia pelle. Quando ero piccolo avevo un libro di storie della Bibbia e c’era un’illustrazione che guardavo venti volte al giorno: Giacobbe che lotta con l’Angelo. La sogno ancora, molte notti, e ci sono io in quel combattimento feroce.

Ho sposato Harper, mi piaceva che sbagliasse sempre, che facesse sempre qualcosa fuori luogo, forse ho pensato che avrei potuto salvarla, almeno lei... La

sua famiglia era un disastro, alcol e botte, ma non ne parla mai, lei racconta del cielo che sta cadendo, di gente nascosta con un coltello sotto al divano. Tutti pensano che i mormoni non si comportino in questo modo, ma succede.

A New York, da quattro anni, sono cancelliere capo alla Corte Federale. Grazie a Roy Cohn, l’uomo al quale io devo tutto. Finalmente nel mondo le cose stanno cambiando, l’America ha riscoperto il suo ruolo sacro tra le nazioni. La legge è stata ripristinata, merito del presidente Reagan. Roy vuole che vada a lavorare a Washington, Dipartimento di Giustizia, cuore del potere. Devo, devo, devo! Ho bisogno di sentirmi parte di tutto questo. Ma mia moglie non vuole andarci, a Washington. Oddio, qui dentro mi manca l’aria, me ne vado in giro… al parco, o su e già per la 53ª... Ho provato a stringermi il cuore in un nodo, una catena, a vivere come se fossi morto, ma poi vedo uno che mi attrae ed è come se un chiodo arroventato mi trafiggesse il petto... Nel profondo di me stesso posso anche essere una certa cosa, non importa quanto orrenda o sbagliata, quello che conta è che ho lottato con tutte le mie forze per ucciderla, ma cosa vuole di più da me, Harper? Non mi è rimasto più niente da uccidere. Ti amo, Louis... Non avere paura. Niente più passato. Niente più pelle. Voglio vivere adesso. E stare con te.