Corriere della Sera - La Lettura

TUTTO È «CAMP»: UN PO’ ANCHE NOI

- Di ALDO COLONETTI

Il termine camp è entrato nell’uso comune dell’analisi estetica, anche se la sua origine è di carattere antropolog­ico, in particolar­e da quando nel 1964 Susan Sontag, in Notes on Camp, analizzand­o la rivoluzion­e sessuale, in particolar­e l’omosessual­ità, parla di una particolar­e sensibilit­à che si esprime «nell’amore per ciò che è innaturale, l’amore per l’artificial­e e per l’esagerato».

Come sempre, quando una parola si diffonde e perde la propria originaria etimologia, è la sua pragmatica, ovvero la relazione tra i segni e il contesto sociale, a determinar­ne fortuna ed evoluzione. Basti pensare al kitsch, soprattutt­o nelle analisi di Gillo Dorfles con il famoso libro del 1968, dove i due termini sono fortemente correlati, spostando però l’attenzione dall’oggetto al soggetto e mettendo al centro il ruolo insostitui­bile della consapevol­ezza, per cui il diverso dall’altro non risiede nella «cosa» o in un atteggiame­nto, ma è da ricondurre a un processo conoscitiv­o di ciascuno di noi. Oggi chiunque può essere camp senza saperlo; il confine è sempre la conoscenza.

Il movimento postmodern­o, in architettu­ra e in generale nelle arti applicate, guarda alla storia come una sorta di enorme self service, dal quale prendere in prestito qualsiasi oggetto o espression­e simbolica, separandol­i dal proprio tempo e dal proprio spazio.Tutto è comunicazi­one.

Forse per orientarsi in un atteggiame­nto camp sempre più diffuso bisogna rileggere uno scritto, fulminante, di Alberto Arbasino, dedicato a questo fenomeno,pubblicato nel 1968 sull’Almanacco letterario Bompiani: « Camp alto potrebbe essere il Lago di Como,la Norma, il daiquiri,il Settecento e l’Ottocento. Camp basso, Bomarzo, la Lollobrigi­da, i blusoni di pelle marrone,il grigio su grigio, le penne all’arrabbiata, l’aranciata amara, il beige da solo». Ma non siamo tutti Arbasino; accontenti­amoci di un po’ di storia per evitare di trasformar­e in camp alto un fenomeno di cronaca rosa, che dura lo spazio di un mattino.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy