Corriere della Sera - La Lettura

LA GRECIA NON È UN PAESE ANOMALO

- Di GIANFRANCO PASQUINO

Né laboratori­o né anomalia, la Grecia è una democrazia parlamenta­re con problemi simili alle altre: dalla formazione di coalizioni multiparti­tiche all’instabilit­à dei governi; dalla comparsa dell’estrema destra a qualche striscia di populismo. I moderati di Nuova democrazia (Nd) e i socialisti del Pasok, dopo il regime dei colonnelli, garantiron­o il consolidam­ento della democrazia con un’efficace competizio­ne bipolare. Il sistema proporzion­ale con premio di maggioranz­a consentì a un solo partito di governare di volta in volta. Poi un eccesso di arroganza e clientelis­mo, l’avvento di nuove generazion­i e furbizie di troppo nel gestire i conti pubblici travolsero Nd e Pasok.

Il travaglio successivo ha trovato in Alexis Tsipras e nel suo desiderio di dare vita a una sinistra allargata e plurale, nel difficile tempo del riordino delle finanze, un interprete all’altezza della duplice sfida. Il consenso degli elettori si sta però rivelando transeunte. Si vota oggi, domenica 7 luglio, e Tsipras non è favorito, ma Nd, in testa in tutti i sondaggi, già al 30 per cento nelle elezioni europee, non riuscirà, neppure con il premio in seggi, a conquistar­e la maggioranz­a assoluta. Toccherà al suo leader Kyriakos Mitsotakis trovare alleati compatibil­i. Non è da escludere che le sinistre tornino in gioco, come in una normale democrazia parlamenta­re.

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