Corriere della Sera - La Lettura
I ghiacci si sciolgono e rivelano un omicidio Il poliziotto in pensione torna a lavorare
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Il clima è cambiato, gli assassini sono avvisati. Negli ultimi trent’anni lo strato di ghiaccio si è ridotto di circa sette chilometri quadrati e nei successivi trenta il ghiacciaio islandese Langjökull ridurrà la sua massa di un ulteriore venti per cento. Chi nel 1985 ha pensato che nascondere un cadavere nel ghiaccio fosse una buona idea, perché nessuno per decenni, secoli, lo avrebbe scoperto, non ha fatto i conti con il climate change. Sigurvin, piccolo imprenditore, era scomparso senza lasciare tracce: ora il suo corpo, perfettamente conservato, è emerso dai ghiacci e fa capire che non è stato un incidente. L’uomo è stato ucciso. Arnaldur Indriðason è un giallista di talento e di esperienza, con oltre una quindicina di romanzi all’attivo (tradotti in quaranta Paesi); in Quel che sa la notte si affida a un poliziotto in pensione, Konrað, che in passato si era occupato del caso di scomparsa ma che ora non ha nessuna voglia di rimettersi a indagare. Ci pensa il vecchio socio di Sigurvin, dopo il ritrovamento il principale sospettato, a convincere Konrað con un ricatto morale: è malato e ci tiene alla sua reputazione. Il ghiaccio non è l’unica cosa a sciogliersi nel libro, accade anche alle lingue di testimoni, allora reticenti. I loro ricordi innescano i precisi meccanismi del noir. (severino colombo)