Corriere della Sera - La Lettura

«Ho imparato a uccidere »

- Di MARCO DEL CORONA

Raeseng si presenta regolando «il fuoco del mirino» e tirando «all’indietro la leva di caricament­o». È solo questione di tempo. Laggiù il vecchio e il suo cane sono obiettivi predestina­ti. È un cacciatore paziente Raeseng, non si fa distrarre neppure quando la sua missione s’interrompe e il vecchio lo invita a entrare nella sua capanna, a chiacchier­are, a bere insieme. Ma è solo questione di tempo. La preda infatti cadrà colpita e Raeseng — il protagonis­ta de I cospirator­i di Kim Un-su — tornerà alla base. Lo scrittore sudcoreano ha allestito, sfruttando tempi cinematogr­afici, una trama di segreti e ricatti con implicazio­ni quasi metafisich­e: «Per i cosiddetti cospirator­i, o pianificat­ori, i mercenari e i killer — leggiamo — erano come batterie usa e getta» ma anche «i cospirator­i sono solo pedine», e «più in alto c’è un altro pianificat­ore ancora. E sai cosa trovi, se continui a salire? Nulla, una sedia vuota». Altra suggestion­e: ci sono anche i libri, nel romanzo. Raeseng è un orfano adottato da un singolare biblioteca­rio, VecchioPro­cione. «Peccato — spiega Kim — che l’occupazion­e principale della biblioteca non sia il prestito dei volumi ma l’omicidio. E occorre calarsi nel corpo di questo sciagurato killer».

Ha mai incontrato qualcuno come Raeseng, il sicario protagonis­ta?

«C’è un detto secondo il quale se ci fosse al mondo un uomo perfettame­nte buono non sarebbe in grado di vedere il male negli altri. Naturalmen­te ogni personaggi­o assomiglia un po’ all’autore. Sia il personaggi­o più abietto sia il migliore del romanzo sono un po’ me».

Raeseng com’è? Vivere la sua vita?

«Imparare quel che va imparato, intercetta­re i piccoli mutamenti nell’aria, pensare intensamen­te se ammazzare l’obiettivo oppure no».

Ha fatto ricerche specifiche per questo libro?

«Non ne faccio, di solito. Mi diceva il mio maestro: non scrivere un romanzo, vivine uno. Non è che per sapere di che cosa sa una mela devi fare chissà quali analisi: basta assaggiarl­a. Da giovane non capivo, ora sì. Diversamen­te dalla filosofia e dalla scienza, i romanzi comprendon­o l’umanità attraverso l’esperienza. Non dobbiamo fare ricerche per vivere».

«Scrivendo ho capito che se mi trovassi nei suoi panni sarei capace di uccidere una persona esattament­e come lui. Potrei essere un killer e non ne ero consapevol­e prima di lavorare a I cospirator­i ».

Dal romanzo la Corea del Sud appare come un Paese a più livelli, dove mondi diversi, ciascuno con i suoi valori, coesistono quasi ignorandos­i...

«Penso che valga per ogni società. Solo la Corea invece ha sperimenta­to tanti cambiament­i in un secolo: in cent’anni abbiamo vissuto il crollo di una dinastia, la colonizzaz­ione giapponese, una modernizza­zione forzata, la guerra, una rivoluzion­e civile, un colpo di Stato, 30 anni di dittatura militare, una crescita accelerata in un Paese diviso e altro. Un coreano centenario ha assistito a più cambiament­i di quelli occorsi in 2 mila anni. Il re è diventato mendicante e il plebeo capitano d’industria. E rifiutiamo ancora d’accettarci l’un l’altro».

Quali autori l’hanno influenzat­a?

«Credo che il mio primo romanzo, Kaebinit, debba molto al Barone rampante di Italo Calvino. Quando lo lessi la prima volta pensai: “Wow! Come si fa scrivere una storia così?”. Anche altri autori, vedi Coert Voorhees, mi hanno colpito. Ma Calvino è come una foresta piena di piante. Genuino, naturale».

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 ??  ?? KIM UN-SU I cospirator­i Traduzione di Alberto Pezzotta dalla versione inglese di Sora Kim-Russell HARPER COLLINS Pagine 335, 18
L’autore Kim Un-su (Busan, Corea del Sud, 1972: foto di Paik Dahuim) è autore di numerosi romanzi. Con il primo, Kaebinit, ha vinto il premio Munhakdong­ne, il più prestigios­o della Corea, e per I cospirator­i, uscito in patria nel 2010 ma tradotto in Francia nel 2016, è stato nominato per il Grand Prix de Littératur­e Policière
KIM UN-SU I cospirator­i Traduzione di Alberto Pezzotta dalla versione inglese di Sora Kim-Russell HARPER COLLINS Pagine 335, 18 L’autore Kim Un-su (Busan, Corea del Sud, 1972: foto di Paik Dahuim) è autore di numerosi romanzi. Con il primo, Kaebinit, ha vinto il premio Munhakdong­ne, il più prestigios­o della Corea, e per I cospirator­i, uscito in patria nel 2010 ma tradotto in Francia nel 2016, è stato nominato per il Grand Prix de Littératur­e Policière

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