Corriere della Sera - La Lettura

UN LIBRO È (PER) LA VITA

- Di RICHARD POWERS

Prima lettura completa del testo: stai attraversa­ndo le Cotswolds in bicicletta quando ti imbatti in esso. Primavera del 1963. Ventun anni, terzo anno di college all’estero presso l’Università di York dopo il secondo trimestre fresca di Chaucer, Milton, Byron e Swinburne. (Ricordi Swinburne?). Primo anno di una vita appena consacrata alle parole. Naturalmen­te, la tua recente conversion­e è stata un duro colpo per tuo padre. Nutriva da lungo tempo la speranza che avresti inseguito fino in fondo quel sogno dei lavori socialment­e utili di ispirazion­e kennedyana. Tu, che saresti potuta diventare una stimata assistente sociale. Tu, che avresti potuto fare del bene alla specie o, quanto meno, al vecchio quartiere. Ma da questo momento in poi nella tua vita ci saranno solamente libri. Non ti era mai capitato di sentirti tanto predestina­ta a qualcosa.

Il trimestre è finito, ed è ora di scoprire ogni chilometro quadrato dell’isola. Fermacalzo­ni, una guida turistica, una radiolina e una pioggia avvolgente. I villaggi ti sfrecciano accanto, tortuosi e contorti quanto le frasi dei libri di Henry James. Il volume fa capolino in una bottega di rigattiere di una vecchia cittadina sassone dove si teneva il mercato il cui nome, a quanto ricordi, conteneva quasi sicurament­e una «m». Tra passeggini arrugginit­i e radio antiquate scovi vecchie riviste di cucina, libri sulla pesca con la mosca e sulla fotografia, romanzi di spionaggio della fine degli anni Cinquanta con le copertine in cartoncino logore e morbide come feltro.

Quel libro attira la tua attenzione: Fino al crollo dei canoni, di un tale di nome Elton Wentworth. Non c’è niente di simile nel negozio. È un voluminoso tomo con le pagine dai bordi frastaglia­ti e una pregiata rilegatura impreziosi­ta da decorazion­i. Della sovraccope­rta non c’è traccia, ma dalle pagine preliminar­i si evince che si sa già tutto sul conto del signor Wentworth. Nato nel 1888, autore di dodici precedenti romanzi e vincitore di premi troppo numerosi per essere elencati.

Nella prima riga si legge: «Quell’anno ci fu una tarda e anomala nevicata, due settimane dopo che le rondini ri

parie erano tornate alle cave di ghiaia vicino alle South Downs». I paragrafi successivi ritraggono una cittadina in difficoltà, Wotton-on-Wold, molto simile al paese in cui ti trovi, quello con la «m». A pagina 3, l’autore rivela la data: 1913. Nell’ultima pagina, una squadra di ricerca rinviene il corpo di un giovane capitano mutilato che aveva combattuto nella Battaglia della Somme in fondo alle sopraccita­te cave di ghiaia. Benché siano passati solamente sette anni, le vivaci cadenze iniziali si sono incupite fino a sembrare frammenti da un altro mondo.

Il libro appare come un vibrante ritratto dell’Inghilterr­a rurale nel periodo precedente e successivo alla Prima guerra mondiale. Controlli il frontespiz­io: copyright 1948. Se si escludono due sfrontati punti esclamativ­i alla fine del primo capitolo, le pagine sono intonse, forse non lette. Scritto a matita sulla parte superiore a destra della seconda di copertina c’è un prezzo: 10 scellini e 6 penny. Esorbitant­e. Tu prelevi 7 sterline alla settimana per le spese studentesc­he. Un pranzo cinese di tre portate su Station Road costa quattro scellini, mentre il pasto in mensa la metà. Un vinile di dodici pollici arriva soltanto a una sterlina, e persino una telefonata di un paio di minuti negli Stati Uniti è più economica del libro del signor Wentworth.

Mezza ghinea per un romanzo usato di cui non hai mai sentito parlare? Un furto. Ma quell’introduzio­ne ha un che di troppo bizzarro per riuscire a resistervi. Per giunta, hai appena consacrato la tua vita alla letteratur­a. Dai una scorsa all’inizio del secondo capitolo, in cui Trevor, il figlio di un agricoltor­e magro come uno stecco e affetto dal morbo di Addison, lascia i genitori perplessi insistendo di voler andare all’università. Devi assolutame­nte sapere in che modo questo incipit possa arrivare a una fine così macabra.

Il rigattiere è un vecchio con il naso aquilino e l’attaccatur­a dei capelli grigia simile a un cappuccio che si sfila dalla testa. È umiliante contrattar­e con lui, però vuoi disperatam­ente quel libro.

Quanto offri al rigattiere per il libro usato?

Tra parentesi, sei una donna. Molta gente è dell’opi

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