Corriere della Sera - La Lettura

Sono stato disperato La sinistra ha fallito

Darren McGarvey ha conosciuto la miseria e la droga a Glasgow, sua madre ha cercato di ucciderlo, il rap lo ha salvato. Ecco come

- di ALESSIA RASTELLI

«Qualche secondo prima sembrava così di buon umore che mi era parso di poterla prendere tranquilla­mente in giro di fronte ai suoi amici. Ora ero intrappola­to nella mia cameretta, schiacciat­o contro il muro, con un coltello alla gola. (...) Mio padre l’aveva afferrata, l’aveva trascinata verso un lato della stanza mentre un suo amico mi portava fuori».

Il rapper scozzese Darren McGarvey aveva 5 anni e la donna che lo stava per uccidere era sua madre: alcolista, drogata, povera. Lo ricorda nel libro per il quale si è aggiudicat­o l’Orwell Prize, il più prestigios­o riconoscim­ento in Gran Bretagna per la scrittura politica: Poverty Safari, emerso tra i «casi» dell’ultima Fiera di Francofort­e e ora edito in Italia da Rizzoli.

Memoir di un ragazzo dei sobborghi di Glasgow, oggi trentacinq­uenne, scampato alla miseria grazie alla musica («Loki» è il nome d’arte con cui si esibisce). Ma non solo: in una continua mescolanza tra piano personale e collettivo, il libro è soprattutt­o un reportage dentro la povertà e le sue conseguenz­e. Viaggio nella rabbia della mia gente, il sottotitol­o, che ben descrive l’itinerario che parte da Pollok, la periferia degradata in cui McGarvey è cresciuto, fino alla Brexit. Nel mentre, una riflession­e su come la politica, specie la sinistra, stia (o non stia) dialogando con gli «ultimi». Utile, e accorata, perché scritta da un autore che viene dalla sinistra e che «ultimo» lo è stato davvero (suo padre vive ancora a Pollok).

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