Corriere della Sera - La Lettura
Giovanni Damasceno scende dalla «Vetrata 25»
Un capolavoro colto prima del volo e del suo ritorno «lassù», a quasi venti metri d’altezza. Quella allestita dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano (duomomilano.it) è una mostra del «qui e ora», proprio perché offre al pubblico un’occasione che non si ripeterà: ammirare da vicino, vicinissimo, un’opera di cristallo tra le più preziose della cattedrale. Complice il restauro, la Vetrata 25 sarà, fino al primo settembre, posata ad altezza d’uomo: nel retrocoro i visitatori potranno scoprire (anche) ciò che solitamente la distanza d’osservazione sfuma. Il trittico, con i suoi 38 antelli e il rosone, racconta la vita di San Giovanni Damasceno: offerto dal Collegio degli Speziali sormonta l’altare di Santa Prassede. Il lavoro è attribuito a Niccolò Varallo, maestro del vetro che firma il contratto di esecuzione il 16 febbraio 1467, ed è un fluire di scene vivide, dettagli gustosi su abitudini e vestiario dell’epoca. Virtuosismi che lasciano ipotizzare il contributo di Vincenzo Foppa, genio del Rinascimento lombardo. (anna gandolfi)