Corriere della Sera - La Lettura
IL DIVARIO ANCHE NELLA SCUOLA
Mercoledì 10 luglio sono stati presentati i risultati delle prove di italiano, matematica e inglese dell’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema scolastico). Le rilevazioni hanno coinvolto quasi due milioni e mezzo di studenti e, tranne per la primaria, le prove sono state svolte online, ognuna diversa dall’altra. Ancora una volta è emerso un grande divario fra Nord e Sud, non solo per la percentuale di studenti a cui mancano anche le competenze minime (livello 1), ma anche per la percentuale che mostra competenze molto buone (livello 5). Il divario è rappresentato da quella terribile curva che parte in seconda primaria, quando i risultati sono ancora sostanzialmente uguali tra Nord e Sud, comincia a divaricarsi in quinta e si accentua sempre più alle medie e alle superiori. Questa la situazione in matematica: la percentuale di studenti con competenze di livello 1 nell’area Sud e Isole in seconda primaria è del 7,4%, del 7,7% in quinta, del 27,3% in terza media e del 35,4% in quinta superiore. Nel Nord-Est si parte con il 5,7% di studenti con competenze di livello 1, si prosegue con il 3,6%, si passa all’11% e si conclude con il 10,2% in quinta superiore. Avere competenze di livello 1 significa saper affrontare solo prove da quinta elementare in terza media e solo prove da terza media in quinta superiore (dopo 13 anni di scuola con un costo per la comunità di 104 mila euro ad alunno). Si tratta di studenti che alla fine delle superiori non sanno calcolare la lunghezza di un battiscopa di una stanza rettangolare (perimetro), ricordandosi che nella porta non va messo il battiscopa (anche con la presenza della figura). Il lavoro dell’Invalsi è prezioso perché è impossibile risolvere i problemi senza sapere di averli, ma non è sufficiente. Occorre interrogarsi seriamente a scuola e fuori dalla scuola, su come agire per uscire da questa situazione, senza perdere altro tempo.
*dirigente del liceo «Marcello Malpighi» di Bologna, già sottosegretario all’Istruzione del governo tecnico di Mario Monti