Corriere della Sera - La Lettura
UNA MITOLOGIA CHE RESISTE ALLA LEZIONE DELLA STORIA
La Disfida di Barletta è notissima e si può raccontare in tre diversi modi. Il primo è la vulgata patriottica, nata in clima pre-risorgimentale: alcuni cavalieri francesi prigionieri degli spagnoli si trovavano in un’osteria assieme ai loro avversari (lo spirito della cavalleria era anche questo) quando definirono codardi gli italiani. Gli animi si scaldarono e la mattina del 13 febbraio 1503 si giunse a una Disfida, cioè una sorta di torneo, che vide il trionfo degli italici guidati da Ettore Fieramosca. Il secondo modo è contestualizzare l’evento: scontri di questo tipo nelle pause dei conflitti erano molto diffusi, quasi fossero «amichevoli» per tenersi in allenamento e per confrontare le rispettive capacità. Ne è prova che solo un francese, forse, morì. Inoltre gli italiani in questione erano presenti come mercenari sotto le bandiere spagnole. Difficile, quindi, considerarla una fulgida vittoria nazionale.
Il terzo modo è una riflessione: poco tempo dopo la disfida, gli spagnoli ottennero nella vicina Cerignola una importante vittoria sui francesi e sulle fanterie svizzere, ritenute fino ad allora quasi invincibili, utilizzando formazioni miste di picchieri, archibugieri e schermitori. Queste unità erano i primi esempi dei tercios che avrebbero dominato gli scenari europei per ben oltre un secolo. Cambiava il mondo della guerra, ma gli italiani non avevano voce in capitolo: da poco meno di dieci anni avevano perso il ruolo di baricentro del continente e dopo altri venti l’Italia sarebbe diventata semplice terra di conquista.
Fa riflettere anche come gli eventi vengono ricordati: la schermaglia fra cavalieri è testimoniata dall’osteria dell’insulto che ancora esiste, un monumento in piazza, una settimana di celebrazioni annuali, un libro di Massimo d’Azeglio, film, francobolli e una fama diffusa e duratura. Per l’importante battaglia di Cerignola e per le riflessioni di come gli errori politici degli Stati italiani e la loro mancanza di lungimiranza avessero portato alla marginalità, assolutamente nulla.