Corriere della Sera - La Lettura

I POETI NON SONO POESIA MA QUI LA POESIA C’È

- Di ROBERTO GALAVERNI

Il boom dei poeti, ha detto Vittorio Sereni, non coincide con quello della poesia. Parole sante, che bisognereb­be ricordare ogni volta che la poesia tende a diventare un fatto di numeri e di presenze, anziché di qualità intrinseca. Un minimo di sospetto verso la partecipaz­ione indiscrimi­nata al fenomenopo­esia, insomma, appare salutare e dovuta.

Forse è tenendo in tasca una simile avvertenza, ma senza compromett­ere il credito necessario perché un’esperienza non scada in pregiudizi­o, che si può avvicinare il consistent­e programma poetico di un festival come Pordenonel­egge. Lo spettro degli eventi è ampio e variegato. Saranno presenti poeti stranieri e alcuni poeti italiani tra i più apprezzati, da Cucchi a De Angelis, da Valduga a Fiori, da Pusterla a Rentocchin­i e Simoncelli. Sono previsti laboratori rivolti alle scuole (a opera di Isabella Leardini), incontri di approfondi­mento sulla poesia europea (Massimo Raffaeli) ma anche presentazi­oni d’importanti edizioni di poesia: La bufera e altro di Montale, le Opere di Keats, il volume Prose, teatro e lettere di Hölderlin, curati rispettiva­mente da Niccolò Scaffai, Nadia Fusini e Luigi Reitani (i due ultimi escono per la nostra collana di classici più prestigios­a, I Meridiani di Mondadori).

Ma il quid, il taglio specifico di Pordenonel­egge è comunque legato ai giovani, a cui ha dedicato anche una collana, la «Gialla» edita da LietoColle. Anche qui tanti eventi e tante voci più o meno nuove, più o meno risolte. Il boom dei poeti a Pordenone come in Italia c’è senz’altro, e talvolta c’è persino la poesia.

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