Corriere della Sera - La Lettura

Il docente di greco perde il cuore e trova i desideri

Narrativa italiana/3 Chiara Valerio racconta le metamorfos­i delle relazioni con excursus classici

- Di ALESSANDRO BERETTA

Si perdono i pezzi, concretame­nte, interi organi interni, ma la vita continua. Almeno per il protagonis­ta del nuovo romanzo di Chiara Valerio Il cuore non si vede che si apre con un incipit calco de La metamorfos­i di Franz Kafka: «Una mattina, dopo sogni inquieti, Andrea Dileva si era svegliato nel suo letto, senza il cuore». In un giorno qualunque, Andrea, professore quarantenn­e di greco tra i più bravi della sua generazion­e, non lo sente più battere ma è vivo. Nessuno se ne sarebbe accorto, non fosse che la compagna Laura, di fianco a lui, scatta a sedere «come punta da un insetto»: quella mancanza si sente e sarà un’assenza che pesa su diversi piani, in quello degli eventi, delle domande sugli effetti e in quello parallelo dei sentimenti. Senza cuore, spariscono forse le emozioni o i ricordi di quelle che ha provato? Non sembra, tanto che la giornata, dopo lo choc, inizia come qualsiasi altra, ma altre situazioni rendono diversa la sua routine.

Andrea è bigamo dichiarato, lo è sempre stato, oltre a Laura ha una relazione senza sesso con Carla, sposata e in crisi, che ha un figlio piccolo, Simone, con cui il professore lega subito. È la sua famiglia sui generis, con cui fa colazioni e gite in campagna, la cui realtà lo soddisfa a livello mentale e sentimenta­le, ma senza che vi sia la carne di mezzo. Per quella, c’è Laura, anche se con lei non vuole figli. Nessuna delle vite di Andrea è piena e intanto scompaiono altre parti, come i polmoni. Si fa visitare dall’amica Angelica, anatomo-patologo o «dottore dei morti», di cui era stato l’unico uomo prima che si scoprisse lesbica, che guardando le lastre commenta: «Ci sono ben definite le ombre di cuore e polmoni. Una specie di calco. Le ombre dei tuoi organi». Continuano a funzionare, altrimenti morirebbe, ma sono scomparsi: gli organi che spariscono sono forse il riflesso della sua incompiute­zza nelle relazioni. È un’opzione, ma non è l’unica e in questa versatilit­à di interpreta­zioni il romanzo ha una sua innegabile ricchezza.

L’immagine d’avvio, che ha presa inattesa e surreale sul lettore, spinge Chiara Valerio a percorrere da funambola la sua storia con un tono simbolico complesso, più che da favola o da apologo, da mito contempora­neo o meglio da monstrum alla latina — «ciò che viola l’ordine naturale delle cose» — calato però nel quotidiano di Roma e ispirato a una generazion­e di quarantenn­i, «a quelli che avevano provato a fare della laicità un’estetica». Il flusso della narrazione — senza nessun capitolo, ma in paragrafi staccati — è costruito con continui cambi di focale sui singoli personaggi spesso in terza persona, senza tralasciar­e momenti che ne toccano il passato, e con l’uso del discorso libero indiretto: un caleidosco­pio narrativo che riattiva memorie di Virginia Woolf, buona ossessione per Valerio che ne ha tradotto tre romanzi per i tipi di Nottetempo. A incepparlo, talvolta, sono le frequenti domande e alcuni excursus mitologici interessan­ti ma filosofici, come sul «chiodo di Talo», strano organo di cui si parla nel Libro delle meraviglie del greco Flegonte. Un racconto utile a pensare ad Andrea e al suo essere un unicum senza organi, ma che devia e distrae dalla storia e da temi cari all’autrice, anche in altre sue opere, come l’amore e l’identità sessuale.

La vita del protagonis­ta prosegue, senza veri eventi traumatici, fino a un finale che colpisce e ne illumina a posteriori il percorso offrendo un’altra immagine, speculare alla precedente, alla sua vicenda. Andrea, crediamo, è in fondo il centro cavo — tanto quanto il cuore è un organo muscolare cavo — dei diversi desideri che scorrono attraverso di lui: è lo specchio adulto del primo amore di Carla bambina, di quando undicenne per un soffio non venne molestata e si innamorò dell’adulto che la insidiava, è l’incompiuto di Laura, che sogna un figlio mentre lui lo adotta in un’altra relazione, è il caso indecifrab­ile per la ex Angelica che da medico cerca di capire invano cosa sta succedendo all’amico. Andrea pulsa di irrisolti desideri altrui, senza aver riconosciu­to il suo battito, senza aver mai trovato il suo cuore.

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