Corriere della Sera - La Lettura

IL CLIMA STA CAMBIANDO CAMBIAMO ANCHE NOI

- di FRANCESCO GUNGUI

«Immaginate di avere diciassett­e anni, di sentire il rumore assordante di un orologio che scandisce il tempo che passa. Molti di voi probabilme­nte conoscono già questa sensazione. Molti di voi pensano alle cose che vogliono ancora fare prima che sia troppo tardi. Ma provate a immaginare di sentire il ticchettio dell’orologio biologico da giovani». Sono le parole di Anuna de Wever & Kyra Gantois, autrici del libro Il clima siamo noi (Solferino). Un libro che parla di clima, di ambiente, ma soprattutt­o di una generazion­e che sta facendo i conti con un futuro incerto. Il libro è solo il culmine di una serie di iniziative e manifesta

zioni portate avanti dalle due ragazze belghe e qui se ne vuole raccontare soprattutt­o il significat­o profondo.

Il vero tema non è il clima. Certo, non mancano informazio­ni, dati sull’ambiente, sull’energia, sull’inquinamen­to, sul riscaldame­nto globale. Ma il senso profondo dell’invettiva contenuta in queste pagine, scritte nella forma di una lunga lettera, si coglie qui: «L’eccessivo sfruttamen­to della Terra ha un prezzo molto alto. Il sistema che l’ha messo in atto si scontra con i limiti imposti dalla natura. Questo lo sappiamo gia da piu di sessant’anni: ma evidenteme­nte saperlo non implica rendercene conto». È contenuto in queste parole l’implicito invito a fare i conti non tanto con cosa sappiamo, ma con ciò che concretame­nte facciamo. Chiunque può così porsi queste domande:

Cosa faccio o cosa ho fatto recentemen­te per l’ambiente e per il pianeta?

Quali azioni di sensibiliz­zazione, fosse anche solo parlarne con i miei familiari e amici, ho compiuto?

Quali abitudini ho davvero cambiato o quante ne potrei ancora cambiare?

La parola chiave pare essere proprio questa: cambiament­o. Ma in risposta ai grandi mutamenti climatici e ambientali, si può reagire solo con un cambiament­o altrettant­o radicale. Il problema è che per farlo occorre stabilire dei limiti: ai propri consumi, alla propria alimentazi­one, alle proprie abitudini — aspetti questi sui quali le due autrici si interrogan­o condividen­do senza imbarazzo anche dubbi e questioni aperte. E a noi adulti, questa cosa non piace. O meglio: talvolta, in veste di genitori, ci piace ricordare ai giovani che non si può avere tutto, che bisogna stabilire delle regole, che i limiti sono importanti. Ma raramente trasformia­mo questi avvertimen­ti in qualcosa di più grande e profondo, nell’ago di una bussola che indichi uno stile di vita sostenibil­e per le prossime generazion­i.

Due ragazze belghe, esponenti della «generazion­e Greta» che combatte l’emergenza ambientale, pubblicano una lettera aperta per invitare a ripensare gli stili di vita. L’ha letta uno scrittore di libri per ragazzi

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