Corriere della Sera - La Lettura
L’ISLAM CONVITATO DI PIETRA IN EUROPA
L’Europa, nata come un’araba fenice dalle ceneri della Seconda guerra mondiale, ha avuto quattro padri fondatori che nutrirono la religione con la laicità e la laicità con la religione: Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Jean Monnet. I primi tre furono cattolici devoti e i primi due morirono in odore di santità. Per loro il cristianesimo s’identificava in modo del tutto naturale con l’Europa e l’anima cristiana era l’unica immaginabile per l’organismo che oggi chiamiamo Unione europea. Ma ciò che era scontato per i padri fondatori non lo è per i loro nipoti: la fede religiosa non è più un sostegno per la vita laica e la morale laica non rimanda più alla fede religiosa. Per il caro «vecchio continente», che un filosofo come Jan Patocka identificava né più né meno con la socratica «cura dell’anima», non è un problema ma il problema: ci troviamo di fronte alla fine dell’Europa cristiana o alla fine della religione?
È il dilemma discusso nel libro di Olivier Roy L’Europa è ancora cristiana? ( traduzione di Michele Zurlo, Feltrinelli, pp. 158, € 17). La discussione però, oltre al cristianesimo e all’Europa, ha anche un convitato di pietra o un terzo incomodo: l’islam. È la sua presenza nel cuore dell’Europa a stimolare un nuovo incontro fra religione e laicità o fra tradizione e modernità. Tuttavia, quando si crede di aver trovato la soluzione nasce l’ostacolo: all’islam si risponde con la fede cristiana, anche nelle versioni populiste e nazionaliste, o con l’illuminismo e la civiltà dei diritti?
Per Roy, esperto conoscitore dello stesso islam e dei suoi fallimenti politici, dietro la questione islamica si cela qualcosa di più profondo, ossia il rapporto dell’Europa con la religione. Tanto che afferma: «L’idea che, se non vi fossero né l’islam né l’immigrazione, tutto andrebbe bene non è che un’illusione». Conviene guardare dentro l’illusione per ritrovare i fondamenti della «società liberale europea» e «ciò che resta della sua memoria cristiana».