Corriere della Sera - La Lettura

Nella trappola della trap Milano canta

Quasi un reportage Ivan Carozzi percorre un genere musicale e la sua antropolog­ia. Divagando

- Di ALESSANDRO BERETTA

Un viaggio nella musica trap e nel corpo, anche sociale, di Milano. Verso queste due mete punta il nuovo libro di Ivan Carozzi L’età della tigre che le insegue in alternanza, per dire il proprio disorienta­mento nel presente e prenderne coscienza.

Tutto parte da un aneddoto personale: quel giovane apprendist­a venditore di spazi pubblicita­ri incontrato dall’autore anni prima nel cortile di una redazione sarebbe poi diventato Sfera Ebbasta? Non c’è un risposta certa, ma l’autore, oggi 47 anni, allora da poco in città come giornalist­a, ricorda ancora l’atteggiame­nto reticente e indifferen­te del ragazzo, il suo chiaro messaggio oltre la differenza d’età: «Io ti fotto quando voglio». Le due immagini — l’everyman di una generazion­e ben più giovane di quella di Carozzi e la star di Sesto San Giovanni celebrata in cartelloni a pieno muro — cominciano a reagire, a spintonars­i nel prendere il centro del discorso quando il trapper è ormai re di certa musica italiana.

L’autore ne percorre l’immaginari­o — suo e di altri protagonis­ti come Young Signorino, la Dark Polo Gang e altri — indagando di riflesso il mood di tanta gioventù: soldi, lusso, spendere, nessun rispetto dell’altro ma anche un mondo senza padri dove la madre è l’unica persona sacra e le donne sono bitch. Una poetica in parte figlia del capitalism­o dominante tuttavia, nell’attraversa­rla, Carozzi non dà un resoconto lineare.

Tanti culti del mondo trap sono presenti — la batteria elettronic­a Roland Tr-808, l’Auto Tune che aggiusta la voce, l’etimologia del dispregiat­ivo bufu — ma spiazzati da episodi che allargano il quadro alla città e a una riflession­e sul nostro tempo dove «l’accidia prevale»: il resoconto della visita di Jacques Lacan a Milano e del suo discorso sul capitalism­o, l’ex brigatista che lavora in un locale, amici borderline come Morfeo e la portinaia cingalese.

Il risultato non è un saggio, ma un reportage narrativo eccentrico, per effetto sul lettore e per costruzion­e, che prosegue per accumulazi­one di argomenti-testimoni-episodi quasi fossero talismani. Tra questi, l’orologio da polso — oggetto che unisce tempo e valore — è ricorrente e centrale: dallo scontro tra l’immagine di Kurt Cobain in coma a Roma nel 1994 che ne indossa due di valore e quella di Sfera Ebbasta con doppio Rolex al concerto del Primo Maggio 2018 con polemiche a seguire, al dialogo con il marocchino Rafik che li vende a un mercato delle pulci in periferia. Carozzi spera di scoprire qualcosa da lui, dell’ossessione che si può avere per gli orologi, ma è un altro testimone inutile, un passo che sembra uscire dal tema e che a sua volta, a sorpresa, gli pone domande sulla scrittura. È l’altra faccia del tempo, lo scrivere, almeno per chi come Carozzi ha un che di rituale e poetico nel mettersi in mezzo alle cose che racconta, nel giocare con il dispositiv­o della scrittura. È il suo modo di consumarlo, senza Rolex, ma con il tic-tac delle parole.

 ??  ?? IVAN CAROZZI L’età della tigre IL SAGGIATORE Pagine 224, € 19
L’autore Autote tv, Carozzi (Massa, 1972) ha pubblicato I figli delle stelle (Baldini + Castoldi, 2014) e Teneri violenti (Einaudi Stile libero, 2016)
IVAN CAROZZI L’età della tigre IL SAGGIATORE Pagine 224, € 19 L’autore Autote tv, Carozzi (Massa, 1972) ha pubblicato I figli delle stelle (Baldini + Castoldi, 2014) e Teneri violenti (Einaudi Stile libero, 2016)

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