Corriere della Sera - La Lettura
Il tesoro del principe celtico sepolto con 345 litri di vino
Le scoperte sulla sepoltura del Principe di Lavau continuano dal 2015, quando una campagna di scavo condotta dall’Inrap (Istituto nazionale di ricerche archeologiche preventive), ne mise in luce il tumulo di 40 metri di diametro nei dintorni di Troyes, in Francia orientale. I risultati dello scavo e delle analisi hanno dimostrato l’eccezionale ricchezza di questa tomba, risalente alla metà del V secolo a. C. Il defunto è adagiato su un carro a due ruote, indossa gioielli e abbigliamento con cui fu sepolto: un pesante collare e due bracciali in oro con finissime decorazioni di animali alati fantastici e uccelli acquatici di derivazione orientale, perle di ambra baltica, una cintura con motivi celtici ricamati in filo d’argento e un copricapo. Il principe non porta armi; solo un coltello in ferro in una guaina con intarsi di bronzo e stagno era probabilmente appeso a una parete della stanza sepolcrale. Nel sontuoso corredo risaltano gli oggetti da banchetto, di origine mediterranea. Il più sorprendente è il grande contenitore in bronzo, decorato con protomi leonine e teste del dio fluviale greco Acheloos (nella foto), opera di abilissimi metallurghi. Fu deposto nella tomba colmo di 345 litri di prezioso vino rosso, importato probabilmente tramite la colonia greca di Marsiglia. Una stupefacente «rappresentazione» funeraria che conferma la ricchezza del principe di Lavau, esponente della potente aristocrazia celtica che controllava le vie di transito fluviale tra il Mediterraneo e l’Europa continentale.