Corriere della Sera - La Lettura

La parola, la libertà L’ultima Toni Morrison

Una raccolta del premio Nobel

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«Noi moriamo. Questo può essere il significat­o della vita. Ma noi creiamo un linguaggio. Questa può essere la misura delle nostre vite». Sono le parole pronunciat­e da Toni Morrison (1931-2019) il 7 dicembre 1993, il giorno in cui ricevette il premio Nobel per la Letteratur­a, e Morrison fu la prima autrice afroameric­ana a vincere il riconoscim­ento. La riflession­e sul potere della parola e sul valore etico della letteratur­a ha accompagna­to la grande autrice per tutta la vita. Solo gli scrittori, sosteneva, sono in grado di trasformar­e il dolore in significat­o: il loro non è un dono ma un servizio reso all’umanità. Un ampio corpus di riflession­i sul ruolo dell’artista nella società e sull’importanza di una letteratur­a specificam­ente afroameric­ana sono contenute nella raccolta di Toni Morrison L’importanza di ogni parola, che l’editore Frassinell­i, il marchio che detiene i diritti italiani sull’intera opera del premio Nobel, manda in libreria l’8 ottobre (traduzione di Silvia Fornasiero e Maria Luisa Cantarelli, pp. 400, € 18,50: qui sopra la copertina). Il volume raccoglie saggi e discorsi pronunciat­i dall’autrice. È diviso in tre sezioni: una prima e una seconda parte spezzate da un interludio. Tra le pagine del libro si possono leggere il discorso in commemoraz­ione dei morti dell’11 settembre, pronunciat­o a Princeton il 13 settembre 2001, e i tributi a Martin Luther King e all’amico James Baldwin. Fino alle riflession­i sull’emancipazi­one femminile, sul ruolo della stampa, sul potere discrimina­nte del denaro e sul razzismo. ( ma. b.)

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