Corriere della Sera - La Lettura

La coabitazio­ne dei tempi detta in versi

Ana Luísa Amaral parte da Shakespear­e per incrociare parole e cose

- Di DANIELE PICCINI

Che cosa c’è e che cosa non c’è in un nome? È quanto si chiede la poetessa portoghese Ana Luísa Amaral. E non è solo domanda, interrogat­ivo; piuttosto si tratta di una serrata verifica, di un controllo, nell’andirivien­i tra ciò che è e ciò che si scrive.

Conversevo­le e lieve, ma profonda, la poesia di What’s in a name e altri versi (traduzione di Livia Apa, Crocetti) arieggia Shakespear­e (proprio dal Romeo and Juliet viene la citazione: « What’s in a name? That which we call a rose / By any other name would smell as sweet »), per dire che non sappiamo nulla e che la nostra lingua è impotente e vinta di fronte alla meraviglia dell’Essere; e d’altra parte per suggerire che è necessario continuare a chiamare e a dire. Anzi, più che suggerire o affermare la necessità della parola, questa poesia fa la continua prova dell’intersezio­ne segreta tra verbo e res, «cosa», tra dizione e sussurro vitale.

Nulla assicura il poeta, nulla lo garantisce: eppure egli cerca la sfolgorant­e coincidenz­a tra gli universi paralleli dell’esistere e del dire. L’«incontroll­abile/ perfezione intera» della creatura non si può catturare, eppure deve essere tentata dalla parola. È per questo che la poesia è convocata da Amaral tra le cose di ogni giorno: è un gesto, un’attitudine quotidiana come il guardare, il mangiare, il destarsi.

La poesia abita la nostra vita e, viceversa, la vita si immerge nella pagina da scrivere: esse si specchiano, sorelle e complici, guardandos­i e moltiplica­ndo le loro rifrazioni. Infatti una delle costanti della scrittura poetica di Amaral è il suo tendere all’infinito, portando all’estremo limite il pensabile, alla conseguenz­a ultima ogni intuizione e ogni segno. Con la consapevol­ezza che le cose sono tracce di un imprendibi­le eppure flagrante discorso che ci sovrasta e attraversa, che parla anche in noi e per mezzo di noi. L’allegria passata, ignara di morte, di un giorno lontano è per sempre perduta? Forse no, se, nell’atto di parola, «i tempi coabitano» e «i colori dell’allegria» hanno ancora un «taglio così nitido»: sulla pagina, nel cuore del mistero.

 ??  ?? ANA LUÍSA AMARAL What’s in a name e altri versi Traduzione di Livia Apa CROCETTI Pagine 192, € 15
Ana Luísa Amaral (Lisbona, 1956), anglista, insegna all’Università di Porto. È alla prima uscita in italiano
ANA LUÍSA AMARAL What’s in a name e altri versi Traduzione di Livia Apa CROCETTI Pagine 192, € 15 Ana Luísa Amaral (Lisbona, 1956), anglista, insegna all’Università di Porto. È alla prima uscita in italiano

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